piccolo laboratorio di condivisione "mericiana" per persone che non hanno la presunzione di essere già arrivate...

Google Translator

sabato 29 settembre 2012

Sant'Angela e il dono della "fortezza"


Le catechiste di un gruppo post-cresima, hanno proposto ai ragazzi l'approfondimento dei doni dello Spirito Santo ed hanno associato al dono della "fortezza" la figura della santa patrona Angela Merici.
Una bella intuizione, suggerita anche dalla stima nei riguardi di una Santa che sentono molto vicina nell'azione educativa e nell'evangelizzazione
Si! Angela Merici è stata una donna libera e forte, e proprio per questo ha saputo superare tante resistenze, interiori ed esteriori, spirituali e sociali. 
Il dono dello Spirito l'ha resa così forte da poter andar oltre i clichè e gli schemi di pensiero del suo tempo.
Nello stesso tempo è stata una persona umile, attenta ad agire sotto l'azione di un altro  dono dello Spirito Santo, il "timore di Dio".
Una bella riflessione di padre Raniero Cantalamessa ci aiuta a cogliere cosa sia il timore di Dio e come sia ben distinto dalla paura.
La paura è una manifestazione del nostro istinto di conservazione che dice reazione ad un pericolo, vero o presunto; il Vangelo ci aiuta a liberarci da tutte le paure (che, come i fantasmi, hanno bisogno del buio per agire).
Il timore di Dio invece si deve imparare, è il sentirsi piccoli di fronte a qualcosa di immensamente più grande di noi; è stupore, meraviglia, misti ad ammirazione. Il timore è un altro nome dello stupore e della lode, ed è un compagno inseparabile dell'amore.
Proprio per questo motivo in s. Angela ben si uniscono questi doni dello Spirito; la fortezza nasce proprio da questo "timore di Dio" che è fatto di stupore e di lode.
Angela Merici, nei Ricordi,  chiede questo dono anche per le  sue figlie spirituali.  
E perciò "virilmente e fedelmente" anch'io canto la gioia di essere amata dal Signore e, superate le paure, mi affido al Dio che, da immensamente grande, si è fatto piccolo e mi accompagna (con mio grande stupore) nel cammino e nelle contraddizioni della vita.

Io non ho paura di Fiorella Mannoia è un "canto di speranza e di ottimismo dove il tempo non si ferma, dove nessuno si aggrappa al passato e, senza paura, affronta quello che non sa" (Angela Seracchioli)



La fortezza e il vero conforto dello Spirito Santo, siano in tutte voi, affinché possiate sostenere ed eseguire virilmente e fedelmente l'impresa che avete su di voi, e nello stesso tempo aspettare la grande ricompensa che Dio vi ha preparata.
Angela Merici, Ricordi, prologo





mercoledì 26 settembre 2012

26 settembre: un "compleanno" da ricordare


Il 26 settembre 1839 nasceva a Brescia Elisabetta Girelli, che con la sorella Maddalena ha ricostituito la Compagnia di S. Orsola di Brescia.

Compiuti gli studi presso il Collegio delle Vergini di Castigione, a 18 anni fa voto di verginità e, tramite un preciso metodo di vita, si avvia sulla strada della santità.
Si prende molto a cuore l'insegnamento del catechismo, l'assistenza agli infermi e ai poveri e l'istruzione ed educazione della gioventù.
Nel 1866 il vescovo di Brescia, Gerolamo Verzeri, le propone, insieme alla sorella Maddalena, la ripresa della Compagnia di S. Angela, già soppressa nel 1810 a seguito delle leggi napoleoniche.
Il 29 luglio del 1866 le due sorelle, con un nutrito gruppo di giovani, consacrano la propria vita al Signore nella Compagnia di S. Angela.
Elisabetta è nominata Maestra delle novizie e Maddalena Superiora.
La Compagnia si estende in breve in tutta la diocesi di Brescia: l'esempio delle Girelli viene imitato anche in molte altre città.
Elisabetta e Maddalena aprono nella loro casa un oratorio femminile e formano una piccola biblioteca per le giovani studenti; si dedicano all'assistenza alle inferme a domicilio; curano le fanciulle pericolanti; aprono le case convitto per le giovani operaie di Mrone e di Carpenedolo; sostengono la scuola materna di Borgo Poncarale e l'orfanatrofio Angelini di Pontevico; procurano una casa di esercizi per la Compagnia; sostengono la Casa di salute Moro, le suore del Buon Pastore, i Fatebenefratelli, la rivista "Scuola Italiana Moderna", istituti religiosi, associazioni cattoliche varie; si occupano della fornitura di paramenti sacri per le chiese povere.
Elisabetta esprime la sua sensibilità apostolica anche scrivendo numerosi libri e opuscoli ( su Gesù Cristo, sulla formazione morale della gioventù, su persone di insigne esempio) per circa 35 titoli, pubblicati in migliaia di copie.
Elisabetta Girelli muore santamente a Brescia, il 21 gennaio 1919.
Il papa Giovanni Paolo II ne ha dichiarato l'eroicità delle virtù il 3 luglio 1998.



Preghiera per la Glorificazione della
Venerabile Elisabetta Girelli
O Dio, fonte di ogni santità, Ti benediciamo perché hai dato alla tua Chiesa la testimonianza verginale della tua Serva Elisabetta Girelli.
Ella, accogliendo la voce interiore del tuo Spirito, insieme alla sorella Maddalena tua Serva, ha risposto alla predilezione di Cristo tuo Figlio, donandosi a Lui con quel vincolo sponsale, di cui le nozze sono immagine e segno.
Gorificala, o Dio, per la gloria del tuo Nome!
Diffondi la luce del suo esempio sulla nostra Chiesa, perché molti scelgano di porsi alla scuola di Cristo, casto, povero, obbediente e in tutti sia viva la fede, forte la speranza e operosa la carità.
Benedici in modo particolare la Compagnia di S. Angela, che Ella ha illuminato con le sue virtù e i suoi scritti e sostieni ogni sua proposta educativa, orientata a promuovere la dignità della donna nella vita della Chiesa e della società.
A te, o Padre, che nei tuoi santi ci doni un segno sicuro del tuo amore, la lode e la gloria, con il Cristo tuo Figlio e lo Spirito Santo.
Amen. 
Padre Nostro, Ave Maria e Gloria.  
Preghiera composta da S.E. Mons. Vigilio Mario Olmi.
Ottenendo grazie per intercessione della Venerabile Elisabetta Girelli si prega darne sollecita comunicazione a:Compagnia di S. Orsola Figlie di S. Angela - via Crispi 23 - 25121 Brescia. Tel 030-296775 - fax 030.2937092 

Lui non abbandonerà mai questa Compagnia fin che il mondo durerà.
Infatti, se Lui principalmente l'ha piantata, chi mai la potrà sradicare? Credetelo, non dubitate, abbiate ferma fede che sarà così. Io so quello che dico. 
Beati coloro che veramente se ne prenderanno cura.
Angela Merici, Testamento, Legato XI


domenica 23 settembre 2012

Vedere Cristo


Padre, donami
occhi che siano capaci di vedere Cristo;
orecchi che capiscano la sua parola;
un cuore che sia commosso dal suo amore,
e insegnami a porre fidente
la mia mano nella sua.

Cristo è la "luce del mondo",
ma anche  "il segno di contraddizione".
E lo è per ciascuno di noi.
Tutti siamo in pericolo di scandalo;
tocca tu il nostro intimo
e sveglia in noi il buon volere,
affinchè possiamo sostenere la prova.

Insegnami a conoscere
il segreto della redenzione.
Fammi intuire che cosa comanda la fede.
Nell'incontro col tuo Figlio
Gesù Cristo rinnovami.

Spirito Santo,
donami il coraggio che si rallegra
del divino rischio
perennemente ricominciante
e si perfeziona
attraverso tutte le tentazioni.

ROMANO GUARDINI


...bisogna pregare sempre con lo spirito e con la mente..
Angela Merici, Regola, Capo V, dell'orazione

martedì 18 settembre 2012

C'è una bella differenza!

Lo so, non è una stella marina,
 ma il senso è lo stesso
Claudio, un amico, mi ha inviato questo breve racconto che offre un insegnamento importante. 
Attorno a noi - e forse insinuato anche dentro di noi - un richiamo suadente e di "buon senso" ci sollecita a trascurare la trama più fine e sottile della nostra vita, quella che è attenta alla cura delle azioni e relazioni quotidiane, e che rientrano nel raggio delle nostre vere possibilità, per illuderci che forse è meglio approfittare alla grande di tutto ciò che possiamo possedere.
Certo c'è una bella differenza tra il guardare il mondo con l'intento di dominarlo e sfruttarlo, e guardarlo con il desiderio che ogni realtà, cosa, persona, raggiunga la propria pienezza.

LA STELLA MARINA
Un uomo d’affari in vacanza stava camminando lungo una spiaggia quando vide un ragazzino. Lungo la riva c’erano molte stelle di mare che erano state portate lì dalle onde e sarebbero certamente morte prima del ritorno dell’alta marea.
Il ragazzo camminava lentamente lungo la spiaggia e ogni tanto si abbassava per prendere e rigettare nell’oceano una stella marina. L’uomo d’affari, sperando d’impartire al ragazzo una lezione di buon senso, si avvicinò a lui e disse, “Ho osservato ciò che fai, figliolo. Tu hai un buon cuore, e so che hai buone intenzioni, ma ti rendi conto di quante spiagge ci sono qui intorno e di quante stelle di mare muoiono su ogni riva ogni giorno? Certamente, un ragazzo tanto laborioso e generoso come te potrebbe trovare qualcosa di meglio da fare con il suo tempo. Pensi veramente che ciò che stai facendo riuscirà a fare la differenza?” 
Il ragazzo alzò gli occhi verso quell'uomo, e poi li posò su una stella di mare che si trovava ai suoi piedi. Raccolse la stella marina, e mentre la rigettava gentilmente nell’oceano, disse:Fa la differenza per questa.

Sarete sollecite e vigilanti per conoscere, e capire il comportamento delle vostre figliole, e rendervi conto dei loro bisogni spirituali e temporali. E così, provvedete voi meglio che sia possibile, se lo potete.
Angela Merici, Ricordi, quarto Ricordo

domenica 16 settembre 2012

In cammino sui luoghi della fede

Del bellissimo pellegrinaggio in Turchia dal 4-11 agosto 2012 con il gruppo della Consulta Giovanile Zonale, zona XXIX Brescia Nord, condivido un piccolo fotoalbum che riassume il cammino ricco di contenuti, di freschezza, di gioia, di fede, di Parola, di testimonianza cristiana.
E' stato un vero regalo del Signore; un grazie di cuore a tutti. In particolare a chi si è assunto l'onere dell'organizzazione; ed anche a chi - come don Pietro e don Antonio - hanno assicurato uno speciale accompagnamento spirituale e culturale.


...per il Tuo Santo Nome: sia esso benedetto sopra la rena del mare, sopra le gocce delle acque, sopra la moltitudine delle stelle.
Angela Merici, Regola, capo V dell'Orazione
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...