piccolo laboratorio di condivisione "mericiana" per persone che non hanno la presunzione di essere già arrivate...

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martedì 27 novembre 2012

Sembrerebbe primavera...

Sembra un'immagine primaverile, invece lo scatto fotografico è di qualche giorno fa.
L'autunno ha colori e presenze cariche di speranza  e di buon auspicio.
Non c'è tempo e motivo per deprimersi, neppure se le giornate fossero uggiose e buie.
Il tempo ci è dato in dono; tutto il tempo. Sta a noi vedere, anche negli orizzonti meno comprensibili, il filo robusto di una storia in cui sperimentiamo una Presenza che si cura di noi e che ci salva.



dirigendo tutto a lode e gloria della sua maestà e al bene delle anime.
Angela Merici, Ricordi, Prologo

domenica 25 novembre 2012

Santa Caterina d'Alessandria in stile manga

CATERINA d'Alessandria
donna sempre pura, dal greco

Caterina era una giovane principessa alessandrina che, all'arrivo in Egitto dell'imperatore Massimino Daia, si rifiutò di sacrificare agli dei.L'imperatore chiamò allora saggi da tutto il suo regno perché la distogliessero dalla sua fede, ma fu lei stessa a convertirli.Visto poi il suo rifiuto ad unirsi a lui in matrimonio, venne martirizzata con delle ruote dentate che le avrebbero straziato le carni; ma le ruote si spezzarono e dilaniarono i presenti.Venne allora decapitata ma dal suo collo sgorgò latte invece che sangue.Il suo corpo  fu trasportato da alcuni angeli sul monte Sinai, dove in seguito si costruì un monastero. Tutto questo nell'anno 305 d.C. Nel Medioevo, alla leggenda si aggiunse anche l'episodio dello Sposalizio Mistico con Gesù Bambino che rese Caterina la capostipite delle vergini che consacrarono la loro vita a Cristo come sue spose.E' una dei quattordici Santi Ausiliatori.
PATRONATO: teologi, filosofi, avvocati, notai, docenti, studenti, stampatori, oratori, università, biblioteche, fabbricanti di ruote, ospedali e ammalati, carcerati, giovani fidanzate, sarte e modiste. Invocata contro le malattie della lingua.
ATTRIBUTI: corona, palma, ruota dentata (intera o spezzata), spada, libro, anello.
AUTORI: Lucia Botta, Paolo Linetti.
pagina tratta da 
Che santo è? 
Iconografia dei santi in stile manga
Studio Ebi 2008-2009

la scheda è pubblicata con autorizzazione dell'autore


ognuna voglia essere disposta a morire piuttosto che acconsentire mai a macchiare e a profanare un così sacro gioiello
Angela Merici, Regola, capo IX Della Verginità

sabato 24 novembre 2012

25 novembre: S. Caterina d'Alessandria, anniversario di fondazione della Compagnia

Il 25 novembre 1535 Angela Merici fonda a Brescia la Compagnia di S. Orsola: ventotto donne, preparate con tutta probabilità nell'oratorio di Isabetta Prato, sono le prime iniziatrici di un'esperienza di vita che si perpetua ormai da quasi cinque secoli
Santa Caterina d'Alessandria,
oratorio di Chiari
La scelta della data è riferibile principalmente alla festa della martire  che veniva ricordata, s. Caterina d'Alessandria, cui Gesù stesso aveva messo al dito l'anello nuziale, "....una delle sante più rappresentate nell'epoca rinascimentale e il cui nome veniva imposto alle donne con una frequenza che superava quella di altri nomi femminili.." (Angela Merici. Contributo per una biografia p. 194).
Il 25 novembre inoltre era anche l'anniversario del ritorno di Angela a Brescia dopo il pellegrinaggio in Terrasanta.
Ricordando gli inizi della Compagnia, Gabriele Cozzano il fedele segretario di Angela, commemora così le persone che ne furono partecipi:
"Eran molte Vergine che furon le primitie del Spirito Santo in questa fratellanza .... Le giovenette eran Simona, le putte di Dolza Drusilla, Laura, Andriana, Peregrina, et altre. C'eran ancor le Peschere, madonna Chiara Gaffurra. Le più attempate Barbara, Chiara, Margarita, Maria. Tra le quali era la più vecchia et santa la reverenda Madre Angela..."


Borno, bosco del Giovetto
Dedicata da un amico al 477° di fondazione della Compagnia


Vogliate spesso.. specialmente nei giorni di festa, ...invitarle a desiderare le allegrezze e i beni celesti, a bramare quelle feste allegre e nuove del cielo, quei trionfi beati ed eterni.
Angela Merici, Quinto Ricordo


venerdì 16 novembre 2012

Montisola, la Madonna della Ceriola, Sant'Angela


Una bella giornata di sole, regalata in un giorno di vacanza, hanno offerto come meta di una passeggiata  Montisola, l'isola del lago d Iseo segnalata tra i borghi più belli d'Italia.
Raggiunta l'isola e imboccato il sentiero a Peschiera Maraglio, abbiamo raggiunto la sommità della roccia su cui è stato costruito il Santuario dedicato alla Madonna della Ceriola.
L'effige della Madonna è rappresentata da una statua (risalente al XII secolo) scolpita in legno di cerro (da cui deriverebbe il nome di Ceriola).
Sulla destra del presbiterio, un affresco ritrae Sant'Angela e la visione della scala. A testimonianza che nell'isola è stato presente sin dal primo decennio del 1900 un bel gruppo di figlie di sant'Angela. Ora la presenza si è ridotta di numero, ma le tre che resistono sono strepitose.
La scarsa qualità delle fotografie è attribuibile esclusivamente (?)  al cellulare.....





sappiate che, adesso, sono più viva di quanto non lo fossi quand'ero in vita, e più vedo e più mi sono care e gradite le cose buone che di continuo vi vedo fare, e adesso più voglio e posso aiutarvi e farvi del bene in ogni modo.
Angela Merici, Ricordi, Prologo


lunedì 12 novembre 2012

Chiedere la fede con le parole di sant'Angela


Sant’Angela, Madre e Fondatrice
 regalami, almeno un po’, della tua
indubitata fede nella infinita bontà divina.
Aiutami a capire che, se avrò fede,
supererò tutti i pericoli e le avversità,
passerò questa brevissima vita consolatamente
e troverò le strade, per sé spinose e sassose,
 per me fiorite e lastricate di finissimo oro.

Aiutami ad essere forte e coraggiosa
per vivere il pellegrinaggio terreno
verso la patria celeste.
E, adesso, abbracciando questa santa Regola,
voglio stare attenta,
con cuore grande e pieno di desiderio.

Così sia!

Tratta da 
Preghiere Mericiane
a cura di Caterina Dalmasso
Semprevivo dei monti
Credetelo, non dubitate, abbiate ferma fede che sarà così.
Angela Merici, Testamento, Legato undicesimo




sabato 10 novembre 2012

Una preghiera per la nostra fede


L'Anno della Fede indetto da Papa Benedetto, ci sollecita ad oltrepassare la Porta della Fede per immetterci in un cammino che dura tutta la vita.
Papa Paolo VI, concludendo l'udienza generale del 30 ottobre 1968, invitava i fedeli a chiedere il dono della fede con parole di una profondità espressiva ed esistenziale particolari; questa preghiera ha ritmato molti passi del mio cammino di fede. E' molto conosciuta; la ripropongo nel modo in cui l'ho imparata, anche se alcuni termini  sono un po' diversi rispetto a quelli riportate nei testi ufficiali.
Il Papa l'ho introdotta così:
Saremo noi fra i fortunati che avranno il dono della fede? Sì, rispondiamo; ma è dono che bisogna avere prezioso, bisogna custodirlo, bisogna goderlo, bisogna viverlo. E per intanto bisogna implorarlo con la preghiera, come l’uomo del Vangelo: «Sì, credo, o Signore, ma Tu aiuta la mia incredulità» (Marc. 9, 24). Vogliamo, Figli carissimi, pregare, ad esempio, così:

Signore, io credo; io voglio credere in Te. 
O Signore, fa’ che la mia fede sia pura, senza riserve, e che essa penetri nel mio pensiero, nel mio modo di giudicare le cose divine e le cose umane; 
O Signore, fa’ che la mia fede sia libera; cioè abbia il concorso personale della mia scelta, accetti le rinunce e i rischi ch’essa comporta ed esprima l’apice decisivo della mia personalità: credo in Te, o Signore; 
O Signore, fa’ che la mia fede sia certa; certa d’una esteriore congruenza di prove e d’una interiore testimonianza dello Spirito Santo, certa d’una sua luce rassicurante, d’una sua conclusione pacificante, d’una sua connaturalità riposante; 
Raponzolo di roccia
O Signore, fa’ che la mia fede sia forte, non tema le contrarietà dei problemi, onde è piena l’esperienza della nostra vita crepuscolare, non tema le avversità di chi la discute; la impugna, la rifiuta, la nega; ma si rinsaldi nell’intima prova della Tua verità, si alleni al logorio della critica, si corrobori nella affermazione continua sormontante le difficoltà dialettiche e spirituali, in cui si svolge la nostra temporale esistenza; 
O Signore, fa’ che la mia fede sia gioiosa e doni pace e letizia al mio spirito, e lo abiliti all’orazione, con Dio e alla conversazione con gli uomini,così che irradi nel colloquio sacro e profano l’originale beatitudine del suo fortunato possesso; 
O Signore, fa’ che la mia fede sia operosa e dia alla carità le ragioni della sua espansione morale, così che sia vera amicizia con Te e sia di Te nelle opere, nelle sofferenze, nell’attesa della rivelazione finale, una continua ricerca, una continua speranza, una continua testimonianza; 
O Signore, fa’ che la mia fede sia umile e non presuma fondarsi sull’esperienza del mio pensiero e del mio sentimento; ma si arrenda alla testimonianza dello Spirito Santo, e non abbia altra migliore garanzia che nella docilità alla Tradizione e all’autorità del magistero della santa Chiesa.  
Amen.
(Preghiera del Papa Paolo VI per conseguire la Fede)
io ho questa indubitata e ferma fede, e questa speranza nella infinita bontà divina
Angela Merici, Regola, Proemio

domenica 4 novembre 2012

San Carlo Borromeo (4 novembre, memoria)

Madonna col Bambino tra i santi Latino e Carlo Borromeo
(Brescia. Santuario di S. Angela)
Il dipinto è collocato sopra la sepoltura delle sorelle Maddalena (1838 – 1923) ed Elisabetta (1839 – 1919) Girelli, che ripristinarono la Compagnia di Sant’Orsola nel 1866.
Il card. Borromeo è ritratto nella parte sinistra del dipinto; la fanciulla che sta al centro ..... sta a significare la nuova strada da percorrere. Quella strada che lo stesso san Carlo indica con il dito della mano incrociata con l'altra reggente il pastorale (Sergio Pagiaro, Santuario S. Angela Merici, 1985,  p. 54)





Il legame particolare della Compagnia di S. Orsola di Brescia con il Visitatore Apostolico San Carlo Borromeo, ha una lunga ed articolata lettura. Tra le diverse prospettive e interpretazioni, va riconosciuto al cardinale Borromeo il suo significativo apporto nello sviluppo e nella diffusione della Compagnia




Lui non abbandonerà mai questa Compagnia fin che il mondo durerà...beati coloro che veramente se ne prenderanno cura.
Angela Merici, Testamento, Legato undicesimo
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