piccolo laboratorio di condivisione "mericiana" per persone che non hanno la presunzione di essere già arrivate...

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martedì 25 dicembre 2012

Facciano onore a Gesù Cristo

Siamo sempre nel V Ricordo. Il versetto completo dice
Facciano onore a Gesù Cristo al quale hanno promesso la loro verginità e sè stesse
Rileggere questa esortazione di s. Angela guardando  al mistero di Dio che si fa bambino, ci conduce all'essenziale della vita cristiana ed anche alle cose più vere dell'esperienza umana. Ciò che ci umanizza, che ci rende persone vere secondo il pensiero di Dio non sono l'esercizio di un qualche seppur piccolo potere, non il riconoscimento del prestigio personale, non la sicurezza che deriva dal possesso delle cose, ma il fare onore a Gesù Cristo, cioè assimilare, con il suo aiuto, la nostra vita sulla sua, sullo stile che ha assunto.
E la condizione concreta della sua nascita nella grotta di Betlemme, è un ammonimento per i nostri stili di vita, e forse anche per i nostri progetti pastorali e di evangelizzazione quando eccedono in protagonismo, attivismo, ecc.

BUON NATALE



domenica 23 dicembre 2012

Le loro azioni e le loro parole

E tutto il loro comportamento, le loro azioni e le loro parole siano secondo carità, e sopportino ogni cosa con pazienza; specialmente con queste due virtù si rompe la testa al diavolo.
 Questo versetto del V Ricordo, mi richiama fortemente lo stile con il quale Dio si rivela ricordato nel n. 2 della Dei Verbum, là dove si dice che l'economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi; eventi (azioni) e parole.
L'Incarnazione del Verbo in particolare ci dice quanto siano inscindibili in Dio l'evento-azione e la parola.
Per noi, per il fatto che la carne e sensualità nostra non sono morte (Regola, Proemio), non è così facile mantenere la coerenza delle azioni con le parole, e neppure delle parole con il pensiero.
In ogni caso, anche quel poco di coerenza che riuscissimo a mantenere, deve essere vissuto secondo carità, sopportando le contrarietà con pazienza.
La carità e la pazienza mettono in confusione il nemico di Dio che è anche il vero nemico dell'uomo.

sabato 22 dicembre 2012

Mettere pace e concordia

E cerchino di mettere pace e concordia dove si troveranno.
Leggiamo questo versetto, alla luce di alcune espressioni di Papa Benedetto.
"La pace non è un sogno, non è un'utopia: è possibile. L'uomo è fatto per la pace che è dono di Dio". Il passaggio è scritto nel messaggio per la giornata mondiale della pace (1 gennaio 2013). Nel testo il Papa tratteggia una specie di identikit dell'operatore di pace, come "colui che ricerca il bene dell'altro, il bene pieno dell'anima e del corpo, oggi e domani. Proprio per questo si può ritenere che le vie di attuazione del bene comune siano anche le vie per ottenere la pace..... Bisogna insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con semplice tolleranza".

In qualunque luogo si trovino, diano buon esempio

Dite loro che, in qualunque luogo si trovino, diano buon esempio. E che siano per tutti un profumo di virtù. E siano obbedienti e soggette ai loro superiori.
Continuando la lettura di questa parte del Ricordo V, ci fermiamo su questi versetti che sembra riassumano la finalità per cui sono necessarie la prudenza, la modestia, la sobrietà, ecc: diano buon esempio.
Tutte queste virtù, che dicono le qualità necessarie alla vita di relazione (nella società, nel lavoro, nella Compagnia...) devono in un certo modo rivelarsi; magari non si vedono con evidenza, forse non si riesce a capire bene la provenienza. Come il profumo, se ne avverte la traccia, si riconosce una presenza  di soavità e di gradevolezza, ma non sempre se ne riconosce la fonte, o forse il profumo è una traccia che è rimasta presente ma la fonte non c'è più. Quando una vita è veramente carica di virtù, lascia un segno forte, che permane in una comunità per lungo tempo anche quando la persona virtuosa non c'è più. Però ha lasciato un segno negli altri, ha reso più virtuosa, orientata al bene, anche la società in cui è vissuta.

giovedì 20 dicembre 2012

Parole umane

Il Ricordo V continua:
Nel parlare tutte le loro parole siano sagge e misurate: non aspre, non crude, ma umane e inducenti a concordia e carità.
Dopo aver invitato ad operare una rigorosa selezione circa le cose che meritano d'essere ascoltate, S. Angela invita a misurare il parlare. 
Le parole hanno un peso enorme, sia quando sono ascoltate sia quando sono dette: bisogna esserne consapevoli. Misurarle in modo saggio vuol dire saper riconoscerne il giusto peso; per essere usate il più possibile in modo appropriato. 
E particolarmente queste parole non dovranno essere 

aspre, cioè non dovranno esprimere un animo inacidito;
crude, cioè non spietate.
Ma come fare per riconoscere la giusta misura della parola? La giusta misura è che la parola deve essere umana, e cioè essere sempre espressione di concordia e carità.



mercoledì 19 dicembre 2012

Udire cose oneste, lecite, necessarie

Il ricordo V ci incalza
Nell'ascoltare non si dilettino di udire se non cose oneste, lecite e necessarie
Proprio oggi ho letto su uno dei quotidiani a diffusione provinciale, un appello, ormai testamento, di un giovane sindaco bresciano, papà di quattro figli,  morto per un banale incidente, un "...uomo buono nel senso più vero e alto del termine, un amministratore con il bene pubblico come unico faro". Alla fine di una lettera che ha scritto alla sua comunità proprio nell'ultimo giornalino comunale dice "Ripartiamo dalle azioni concrete, perchè di chiacchiere ne abbiamo piene le orecchie". E' ormai evidente che la chiacchiera è uno dei mali che accresce la superficialità e la supponenza.
In mezzo ad una società che ha amplificato a dismisura dibattiti, commenti, con i distinguo, i gossip, appunto la chiacchiera, l'esortazione di sant'Angela ha l'effetto di una vera terapia per una sana ecologia dell'ascolto.
Sono troppe le chiacchiere che ci ronzano nelle orecchie, che disturbano l'ascolto a cui si dovrebbe essere attenti come un importante "esercizio spirituale".
Shemà Israel: questo ascolto presuppone un orecchio attento, che volontariamente si allontana dalle interferenze, veri e propri acufeni che sovrastano la voce delicata dello Spirito.
E allora dilettiamoci ad udire cose oneste, lecite, necessarie.

Riservate e sobrie

Siano riservate e sobrie in ogni cosa
Continua così il capitolo V dei Ricordi. Sottolineando le qualità che devono caratterizzare la donna cristiana chiamata alla relazione sponsale con Gesù.
Qui mi pare si dica  che il progetto di vita debba essere connotato dall'essenzialità, in ogni cosa.
Essenzialità nel modo di rapportarsi, nell'uso dei mezzi, anche nel porsi dei fini. C'è un vaglio a cui sottoporre le azioni e i progetti: ed è la disponibilità a fare la volontà del Signore, continuamente interpellato nel nostro vivere quotidiano. E' questa la condizione essenziale che ci fa cogliere la misura del nostro interessarci, esporci, coinvolgerci, usare, consumare.
Siano riservate e sobrie, cioè siano innanzitutto del Signore e a partire da questo ancoraggio potranno essere presenti senza invadere e senza appropriarsi di ruoli, di spazi, e neppure di mezzi.



lunedì 17 dicembre 2012

Buon criterio, prudenza e modestia

Il V Ricordo prosegue con questa sollecitudine che s. Angela rivolge alle Figlie, tramite le responsabili della Compagnia:
Raccomandate loro che nelle case si comportino bene, con buon criterio, con prudenza e modestia
Buon criterio, cioè con un buon uso della capacità di valutare le cose e le situazioni, con discernimento. Richiede un'età (non solo anagrafica) adulta, capace di riflessione, e che sa scegliere concretamente il bene; si tratta di scelte che riguardano il nostro stare nelle case, nel luogo della nostra quotidianità e dei legami più stretti.

Prudenza, pensando e agendo con la misura giusta, adeguata alle diverse circostanze e scelte; il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda che la prudenza è detta cocchiera delle virtù, dirige cioè le altre virtù indicando loro regola e misura. La virtù della prudenza è minacciata dalla precipitazione, dall'incostanza, dalla negligenza.

Modestia;  un atteggiamento connotato dal riserbo, dall'umiltà, dalla compostezza, dalla moderazione La modestia richiede la consapevolezza dei propri limiti, rifiuta l'ostentazione delle doti, ma sa metterle in gioco - per il bene nelle case - con garbo e naturalezza.

domenica 16 dicembre 2012

Sogni vani e aspri travagli

Nel V° Ricordo San'Angela invita le figlie e sorelle a 
lasciare ormai totalmente l'amore di questo mondo miserabile e traditore, nel quale non vi è mai né riposo né alcuna vera soddisfazione, ma solamente vi sono o sogni vani, o aspri travagli, e ogni cosa infelice e meschina. 
Può risuonare un po' esagerata questa affermazione che sembrerebbe leggere l'esperienza del mondo unicamente come fonte certa di delusioni cocenti. 
E' vero che le delusioni ci sono assicurate quando l'amore del mondo è fine a se stesso, quando dal proprio orizzonte si esclude Dio e quando l'agire verso gli altri prescinde dalla solidarietà e dalla responsabilità. Quando l'amore del mondo si declina nell'amore smodato di sè e nell'appagamento della concupiscenza, in qualunque modo si esprima (potrebbe esserci anche una falsa religiosità che nasconde dietro gesti e parole la volontà di affermazione della propria persona, non l'amore verso Dio e il prossimo).

In questi casi, giustamente, ogni cosa è destinata a diventare infelice e meschina. E fortunatamente è così, per darci modo di ripensare alle nostre scelte e ritornare al Signore. Ci sono sogni vani e aspri travagli che già rappresentano una condizione penitenziale per i nostri errori.
Ma ci sono anche sogni legittimi, che dicono il desiderio di progetti di bene, e ci sono travagli per generare un mondo nuovo, che di per sè non sono meno dolorosi e meno faticosi, ma che recano con sè anche la gioia profonda di condividere il progetto di bene che Dio ha sul mondo e sull'umanità.
In questi primi giorni di Avvento abbiamo pregato con l'inno di lodi  fuggano i sogni e le angosce, splende la luce di Cristo. La preghiera ci dice in fondo di collocare bene i nostri stati d'animo: non nei sogni che ci fanno fuggire dalle responsabilità del presente o che ci fanno desiderare una realtà impossibile, e neppure nelle angosce che ci schiacciano sotto il peso delle preoccupazioni. 
E' nella luce di Cristo che solo si vede bene il senso del nostro impegno e della nostra missione.

sabato 15 dicembre 2012

Il pettirosso addomesticato

Mio papà lo chiama come se fosse un animale domestico, e lui appare, si avvicina con circospezione, ma fondamentalmente si fida di questa presenza che elargisce briciole, e gioisce per il piccolo amico che si affaccia innanzi.
Si mimetizza tra rami e foglie, ma riesco a fotografarlo: non scappa neppure dinnanzi al clic della macchina fotografica. 
Grazie!
La creazione ci offre frequentemente grandi spettacoli, e noi non abbiamo tempo per accorgercene e per goderne.

per il tuo santo nome: sia esso benedetto sopra la rena del mare, sopra le gocce delle acque, sopra la moltitudine delle stelle.
Angela Merici, Regola, Capo V, Dell'Orazione


venerdì 7 dicembre 2012

Piena di grazia

Madonna della Grazie - Bs
O Maria, piena di grazia,
ti preghiamo:
facci comprendere, desiderare,
possedere in tranquillità
la purezza dell'anima e del corpo,
nei pensieri e nelle parole,
nell'arte e nell'amore;
quella purezza che oggi il mondo
attacca e profana con accanimento,
quella purezza alla quale il Cristo
ha concesso una delle sue promesse e beatitudini:
lo sguardo limpido che vede Dio.
Insegnaci il raccoglimento, l'interiorità;
dacci la disposizione ad ascoltare le buone ispirazioni
Monte Magno di Gavardo
e la parola di Dio;
insegnaci la necessità della meditazione,
della vita interiore personale,
della preghiera
che Dio solo vede nel segreto.
Maria, insegna a noi l'amore.
L'amore chiediamo, Maria,
l'amore a Cristo, l'amore unico,
l'amore sommo, l'amore totale,
l'amore dono,
l'amore sacrificio per i fratelli.
Aiutaci ad amare così.
PAOLO VI


avrete in vostro favore la Madonna
Angela Merici, Ricordi, Ultimo ricordo

domenica 2 dicembre 2012

Di viaggiatori e di mete...

Nella rubrica Sguardi di Avvenire del 29 novembre 2012 e in quello del 30 novembre 2012 parla di viaggiatori e di mete Laura Bosio. In poche righe, citando diversi scrittori, apre belle suggestioni sul tema.
Viaggi e mete, non solo geografici; la metafora è chiara.
Sono argomenti che, per contenuto e per senso, mi interessano molto. E che mi risultano alquanto "mericiani".

BUON AVVENTO...

...muovetevi...!
Angela Merici, Ricordi, Prologo
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