piccolo laboratorio di condivisione "mericiana" per persone che non hanno la presunzione di essere già arrivate...

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lunedì 30 dicembre 2013

Anna, la profetessa

La liturgia di oggi ci propone la lettura del brano di Lc 2, 36-40, in cui si parla della profezia di Anna, "ultima dei profeti ad essere citata nelle scritture prima di Gesù" .
Un bel commento che riguarda questa donna, instancabile proclamatrice del Vangelo di salvezza, è proposto da Donatella Mottin nella rivista on line delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria di Breganze, a cui rimando per la lettura..


E si legge nel Vangelo di quella Anna, figlia di Phanuel, la quale nel tempio giorno e notte di continuo serviva a Dio "in ieiuniis et orationibus". Poiché, come col digiuno si mortificano le tendenze della carne e i propri sentimenti, così con l'orazione s'impetra da Dio la grazia della vita spirituale.
Angela Merici, Regola, Capo V dell'orazione


sabato 14 dicembre 2013

Chiamati a essere poveri


Merita una lettura approfondita l'articolo «Chiamati a essere poveri»: una proposta personale, una questione sociale di Paolo Foglizzo, pubblicato su Aggiornamenti Sociali dicembre 2013, di cui propongo una breve sintesi.

L'autore ricorda che papa Francesco, incontrando i poveri assistiti dalla Caritas diocesana di Assisi il 4 ottobre 2013, ha affermato: "Tutti siamo chiamati ad essere poveri".
L'affermazione, impegnativa e dura ai nostri orecchi, non è solo una proposta per chi è più sensibile. E non si limita alla sfera personale, e neppure all'esperienza di piccole o grandi comunità religiose.
E' una questione che  insieme alla libertà personale mette in gioco la sfera sociale, economica e politica.
La felicità infatti non dipende dalla quantità dei beni posseduti (dai singoli o dai gruppi), ma dipende dalla qualità delle RELAZIONI che ci legano. E non solo le relazioni d breve prossimità, ma anche quelle che mettono in gioco l'umanità intera, le istituzioni, gli organismi internazionali, la finanza, la moneta, il commercio.
Ricchezza e felicità perciò non sono solo dimensioni che riguardano la sfera privata della persona, ma rappresentano una grande ed impegnativa questione politica.
Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa (CDSC) ci illumina al riguardo: la ricchezza e la sua formazione hanno una "funzione positiva" ma solo a condizione che siano finalizzate a "realizzare un mondo più equo e solidale" (CDSC, 174); la vera potenzialità della ricchezza è il suo impiego "come mezzo utile per promuovere il benessere degli uomini e dei popoli e per contrastare la loro esclusione e il loro sfruttamento" (CdSC, 174). 
Le risorse disponibili devono servire ad assicurare quelle "condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente" che è la definizione di bene comune secondo Gaudium et spes 26.
Il CDSC dà una traduzione concreta di bene comune:
Le esigenze del bene comune...riguardano anzitutto l'impegno per la pace, l'organizzazione dei poteri dello Stato, un solido ordinamento giuridico, la salvaguardia dell'ambiente, la prestazione di quei servizi essenziali delle persone, alcuni dei quali sono al tempo stesso diritti dell'uomo: alimentazione, abitazione, lavoro, educazione e accesso alla cultura, trasporti, salute, libera circolazione delle informazioni e tutela della libertà religiosa. Non va dimenticato l'apporto che ogni nazione è in dovere di dare per una vera cooperazione internazionale, in vista del bene comune dell'intera umanità, anche per le generazioni future.

Chiamati ad essere poveri:  una vera sfida per la qualità della nostra vita spirituale, una sfida per la nostra maturità umana e cristiana.

Clicca su Discorso di Papa Francesco ad Assisi il 4 ottobre 2013






se per volontà e liberalità di Dio accadesse che ci fossero denari o altri beni in comune, si ricorda che devono essere bene amministrati, e cha vanno dispensate con prudenza, specialmente in aiuto alle sorelle e secondo gli eventuali bisogni

Angela Merici, Regola, Del governo, capo XI

venerdì 13 dicembre 2013

Elisabetta. Nell'inverno della fede il seme della promessa

Segnalo un interessante articolo di Donatella Mottin pubblicato nella rivista on line Vita Nuova  dalle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria di Breganze (Vicenza) che presenta il ritratto di Elisabetta, moglie di Zaccaria, madre di Giovanni Battista, parente di Maria di Nazaret.
Elisabetta è la "donna giusta" che troviamo nel Vangelo, colei che ha vissuto ed attraversato l'inverno della fede sperando nella promessa di Dio.

"beati sono coloro ai quali Dio avrà ispirato nel cuore la luce di verità ... e che poi cercheranno di conservare dentro di sé tale voce di verità..."
Angela Merici, Regola, Proemio

domenica 24 novembre 2013

25 novembre, Santa Caterina d'Alessandria

Santa Caterina d'Alessandria
 Chiesa di sant'Orsola, Chiari (Bs)

O Dio che allieti la tua Chiesa nel ricordo di Santa Caterina vergine e martire, per la sua intercessione  il suo esempio, concedi a noi fortezza e purità di spirito per seguire Cristo sulla via della croce.
Amen








mercoledì 23 ottobre 2013

Invochiamo sant'Angela madre nello Spirito di tutte le Orsoline


Tu che sei nella pienezza di luce presso Dio,

Madre nostra Sant'Angela Merici,
ottienici la pace
di un cuore puro e accogliente,
perchè sappiamo stare in ascolto
dei consigli e delle ispirazioni
che di continuo ci suscita nel cuore
lo Spirito Santo (Reg. VII, 14)
e così illuminate,
disporci a compiere scelte nuove (Testamento XI, 2-5)
secondo le attese di Dio
sulla nostra famiglia spirituale.

Amen



Tratta da 
Conferenza Italiana Mericiana
Bicentenario della canonizzazione di S. Angela Merici
Pellegrinaggio a Roma

lunedì 21 ottobre 2013

21 ottobre, memoria di Sant'Orsola

Sant'Orsola e le vergini compagne (particolare)
Brescia, chiesa di san Clemente
Angela Merici fonda nel 1535 la Compagnia di donne consacrate nel mondo e la dedica a Sant'Orsola. 
Orsola, figlia di un re bretone, accettò di sposare il figlio di un re pagano a condizione di potersi convertire e compeire un pellegrinaggio. Al ritorno da Roma venne uccisa dagli Unni insieme alle sue compagne.
Sant'Orsola e le sue compagne rappresentano per Angela il modello esemplare delle vergini che per fede si votano a Cristo rinunciando al matrimonio, ed assumono le valenze simboliche del profetismo e della partecipazione femminile alla missione di rinnovamento della Chiesa. Il legame tra sant'Orsola e Angela si evidenzia nei pellegrinaggi, pratica devozionale che aveva contraddistinto la spiritualità di altre sante medievali, a partire da Sant'Orsola.



Vogliate conoscere che cosa comporta una tale elezione, e che nuova e stupenda dignità essa sia.
Angela Merici, Regola, Prologo






giovedì 26 settembre 2013

Con le ali ai piedi

E' iniziato giovedì 19 settembre il pellegrinaggio a piedi da Poggiobuscone a Sulmona che Eugenio, Gianpietro, Giorgio e Oscar, Amici di Sant'Angela, hanno intrapreso sulle orme di san Francesco.
Giorgio si è riproposto di inviare immagini e commenti di tappa, che volentieri pubblichiamo in questo post.

Sabato 21 settembre
Siamo stati accolti nel santuario di Poggio Bustone prima freddamente, poi francescanamente con ampia discussione serale con nocino e genzianella della casa. La tappa di oggi, 30 km, si e' svolta in boschi silenziosi tra case abbarbicate alla roccia. Siamo stati accolti molto bene dalle suore benedettine ed abbiamo scoperto un convento del 1318, l' unico non soppresso nel periodo napoleonico. La stanchezza ci porta a letto alle 21.


Lunedì 23 settembre
Dopo 3 tappe percorse nel Lazio, abbiamo scollinato il passo dei Briganti e siamo arrivati nell'Abruzzo, aspro ma incantevole. Nel percorso abbiamo incontrato persone disponibili, cordiali e pieni di spirito francescano. Tra le tante  i proprietari del Casale Calabrese,dove abbiamo pernottato,che ci hanno accolto con il suono della campanella e si sono dimostrati veramente accoglienti. A Collefracido abbiamo incontrato il sig. Fulvio Olla e sua moglie che ci hanno ospitato e rifocillato in casa propria. Non contento, il sig. Fulvio ci ha accompagnato per un sentiero non indicato nella mappa facendoci non solo risparmiare qualche km, ma anche facendoci ammirare uno scorcio incantevole della piana del Fucino ed ammirare l' Aquila dall'altopiano. Oggi siamo a l' Aquila che ci ha accolto com le sue rovine del terremoto,non ancora sanate, ma con i suoi abitanti attivi e indomiti alle difficoltà della natura. Ciao Giorgio Giampiero Oscar ed Eugenio.  

sabato 17 agosto 2013

Cammina



Cammina, sei nato per il cammino.
Cammina, hai un appuntamento.
Dove? Con chi?
Ancora non lo sai, forse con te stesso?
Cammina,
i tuoi passi saranno le tue parole,
la via la tua canzone,
la fatica la tua preghiera,
alla fine, il tuo silenzio ti parlerà.
Cammina, solo, con altri, ma esci da te stesso.
Ti creavi dei rivali, troverai dei compagni;
immaginavi dei nemici, ti farai dei fratelli.
Cammina,
sei nato per percorrere la via,
quella del pellegrino.
Un Altro cammina verso di te e ti cerca
perchè tu possa trovarLo.
Al Santuario, mèta del cammino,
al Santuario nel profondo del tuo cuore
Lui è la pace, Lui è la gioia.
Và, Dio già cammina con te.


(preghiera tratta da
In cammino verso i Santuari della Lombardia)



la carità... dirige ogni cosa a onor di Dio e al bene delle anime
Angela Merici, Ricordi, secondo ricordo

venerdì 2 agosto 2013

Come l'acqua

Vorrei essere come l'acqua: 
forte, trasparente, allegra, tranquilla, creativa, modesta, semplice, solenne.
E ancora
forte, duttile, morbida, fresca, irrefrenabile, generosa.
Capace di scivolare negli anfratti, essere abitata da una molteplicità di esseri viventi, non necessariamente familiari o conosciuti. 
Non aver paura - o non infastidirsi - degli ostacoli, aggirandoli, passando leggera nelle brecce e nei vuoti incolmati.
L'acqua è libera; se imprigionata  si allarga, raggiunge paesaggi impensati, rigenerando terre riarse.
Se incanalata, serve là dove è chiamata, rimane il tempo appena necessario, poi se ne va senza rimpianti. 
La sua corsa si ferma là, dove la meta è fissata, nel mare grande e immenso in cui niente si perde, ma in cui tutto si rinnova e si ritrova.



Grazie a chi mi ha fatto il dono di queste bellissime fotografie, giochi di acqua e luce in Valcamonica.

per il tuo santo nome: sia esso benedetto sopra la rena del mare, sopra le gocce delle acque, sopra la moltitudine delle stelle.
Angela Merici, Regola Capo V Dell'orazione

mercoledì 31 luglio 2013

La sapienza delle donne

E' il titolo dell'editoriale a firma di Pierangelo Sequeri pubblicato sul  quotidiano Avvenire di oggi. Ne riprendo uno spunto ampio ed interessante.
"L'icona materna e sponsale della Chiesa è abituale, nella retorica ecclesiastica. Il suo consumo sentimentale è al limite dell'innocuo, se non del patetico. Immaginiamo di dover declinare l'icona, come dice il Papa, con la potenza d'iniziativa e d'inventiva delle donne. 
Mettiamo che le donne si ripropongano, da adesso, di incalzare gli uomini - a cominciare dagli ecclesiastici - a battersi per la generazione che arriva, orfana di senso, predestinata alla selezione competitiva e al narcisismo mortifero.
Mettiamo che le donne si battano, nel pensiero e nell'azione, per la potenza generativa e la passione fraterna delle nuove creature, invece che per la prepotenza autoriferita e protetta.
Mettiamo che alle donne sia integralmente restituita, da domani, autorevolezza e dignità di parola, nell'interpretazione dei segni dei tempi e della volontà di Dio. La stessa che Gesù riconobbe a Maria, quando la Madre gli impose elegantemente un miracolo, al di fuori del tempo stabilito e oltre le regole previste, per evitare alle due giovani creature di Cana la mortificazione della loro festa più bella.
Insomma, mettiamo che proprio alle donne - nella Chiesa stessa - sia chiesto di riaprire la strada per una nuova sapienza della compassione per le creature, per un'intelligenza non predatoria delle risorse, per una sensibilità non strumentale dell'habitat.  
E per il dialogo e l'alleanza dei popoli sui fondamentali dell'umano comune: che solo le donne conoscono a fondo.   
E mettiamo pure che i maschi siano capaci di fare un passo indietro, anche nella Chiesa, per restituire alla polifonia delle voci il suo equilibrio. 


Affinché la nuova evangelizzazione insegni persuasivamente la generazione del Figlio, e non solo l'avvento del regno di Dio.
Non pensi che ripartirebbe anche la storia, insieme con la felicità dell'annuncio?"



A ME, QUESTO PUNTO DI VISTA, SEMBRA ABBIA UN TONO MOLTO MERICIANO!


Queste vergini siano come maestre e guide nella vita spirituale
Angela merici, Regola, Capo XI Del governo

lunedì 15 luglio 2013

Esisto ancora (o semprevivo?)

semprevivo
Carissimo Amico,
si esistiamo ancora entrambi, anche se in questi ultimi tempi siamo un po' taciturni.
Per quanto riguarda te sono certa che tu non solo esista, ma sia intensamente vitale.
Il racconto del recupero del piccolo di rondine e il nido artificiale nel quale la madre può continuare a nutrirlo alla tua presenza e vicinanza, è solo un piccolo segno del radicato dna "francescano" che ti ispira.
Ti ringrazio, scusa se utilizzo il blog, ma mi sembra troppo bello e non voglio tenere solo per me queste immagini davvero commoventi e straordinarie.
Ciao, spero di sentirti o vederti presto.


Dio ben potrebbe provvedere a loro con altri mezzi migliori di voi. Ma, nella sua misericordia, ha voluto adoperare voi come suoi strumenti per un migliore vostro bene, cosi da poter voi meritare di più dalla sua infinita bontà e avere lui motivo di ricompensarvi..
Angela Merici, Ricordi, primo ricordo

lunedì 20 maggio 2013

Congiungo le mani

Genziana di Clusio
Mio Dio,
non mi sento mai così grande,
come quando mi prostro nella polvere;
così forte,
come quando confesso le mie deficienze;
così potente, come quando confesso le mie nullità;
così libero, come quando congiungo le mani;
così ricco, come quando espongo al cielo
la povertà del mio spirito,
la nudità del mio cuore.

Preghiera!
Non parole difficili
né formule complicate,
ma incontro semplice e affettuoso
del figlio col Padre
che si guardano negli chhi,
si parlano col cuore.
Grido dell'ammalato che invoca il medico,
dell'affamato che chiede un pezzo di pane,
dell'assetato che brama l'acqua di fonte,
del naufrago che implora un salvagente.
Pianto del pròdigo
sulle soglie della casa paterna,
lacrime di Maddalena
sui piedi del Cristo,
osanna trionfale del cuore esultante.

SERAFINO FALVO



Ricevi ogni mio pensare, parlare ed operare; insomma: ogni cosa mia, tanto interiore quanto esteriore. Tutto questo io offro ai piedi della tua divina Maestà. E ti prego, degnati di riceverlo, benché io ne sia indegna. Amen".
Angela Merici, Regola, Dell'orazione, Capo V

sabato 18 maggio 2013

Considerazione per la Solennità di Pentecoste

Tratto da Novena dello Spirito Santo, a cura di Elisabetta Girelli. (Tip. Donati, Rovato. Brescia 14 maggio 1950)


Punto I 

Considera come in questo giorno, solennissimo un tempo presso gli Ebrei, il Signore apparve fra i tuoni e i lampi sul monte Sinai e diede al popolo i suoi Comandamenti; ma nella pienezza dei tempi mandò in questo stesso giorno il suo santo Spirito, per dare a noi la legge non più di timore, ma tutta di amore. Perciò i santi dicono che la venuta dello Spirito Santo fu piena di carità; ed il divino Spirito per comunicarsi alla Chiesa adunata nel Cenacolo prese appunto la forma visibile di fuoco, per dimostrare gli effetti della carità che veniva ad accendere nel cuore degli Apostoli e dei fedeli. Oh!, fuoco divino, fate che io pure partecipi ai vostri beati ardori, e risenta in me gli effetti salutari che producete nelle anime! Il fuoco purifica, e così gli Apostoli nel ricever lo Spirito Santo rimasero purificati dalle loro imperfezioni: il fuoco illumina, e gli Apostoli ricevettero la scienza dei Santi; il fuoco accende, si dilata e si solleva in alto, e così il divino Amore accese e dilatò le beate sue fiamme nel cuor degli Apostoli, e li trasformò in uomini del tutto spirituali e celesti, affinché potessero predicar Gesù Cristo in tutto il mondo.
Punto II
Considera  altre meraviglie che lo Spirito Santo operò in questo giorno negli Apostoli. Infuse in loro una fortezza del tutto soprannaturale, sicchè quelli che prima se ne stavano rinchiusi nel cenacolo pel timore dei Giudei, nel giorno stesso di Pentecoste uscirono tutti infiammati di santo zelo a predicare Gesù Cricifisso in mezzo a Gerusalemme; ed incontrarono con giubilo persecuzioni, ignominie, prigionia e battiture per causa di Lui. Oh! quanto abbiamo bisogno d'un po' di fortezza per vincere i riguardi umani e dichiararci apertamente seguaci di Gesù Cristo in faccia al mondo! Preghiamo lo Spirito Santo ad operare anche in noi questa salutare mutazione; e proponiamo dal canto nostro di corrispondere più fedelmente alla grazia ricevuta a tal fine nella santa Cresima. In essa fummo segnati in fronte col segno della Croce, ed insigniti dal carattere augusto di soldati di Gesù Cristo, ma poi quante volte siamo venuti meno a sì gloriosa professione! Umiliamoci della nostra dappoccaggine, viltà e debolezza in tante occasioni nelle quali avremmo dovuto confessare generosamente la nostra fede; scongiuriamo Dio che ci perdoni, e ci fortifichi col suo Santo Spirito, come ha fatto cogli Apostoli e con tanti Martiri, che confortati dalla sua grazia confessarono Gesù Cristo in faccia ai tormenti ed alla morte stessa.
 Punto III
Grandi furono anche le meraviglie che lo Spirito Santo operò in questo giorno per mezzo degli Apostoli. Poichè non appena le loro lingue prodigiosamente furono mosse a predicare Gesù Cristo, molti cuori si piegarono docili a ricevere la verità, e migliaia di anime si convertirono alla fede. Oh! quanto bene fecero al mondo dodici poveri pescatori perchè pieni dello Spirito di Dio! Un uomo solo, ancorchè sia rozzo, povero ed ignorante ma abbia nel cuore l'amor di Dio può rendersi più utile al prossimo che se possedesse tute le ricchezze dell'universo... Tu stesso che leggi queste pagine, coll'aiuto dello Spirito Santo, quanto potresti fare nel tuo stato mediante i buoni esempi, le buone opere, i buoni consigli!.... Potresti santificare la tua famiglia, santificare i tuoi compagni e tirare al Cielo tante altre anime. Che se nol fai, e vivi in sì deplorabile sterilità per te stessa e per gli altri è perchè non procuri d'aver Dio nel cuore. Il tuo cuore è pieno sempre di mondo, di vani affetti e desideri per le cose terrene, e pieno ancora di te stesso e non vi può trovare luogo lo Spirito Santo. Vuotalo oggi alfine di tutto ciò che non è Dio o per Dio, e poi presentalo allo Spirito Santo e pregalo così:

Santissimo Spirito Paraclito, Padre dei poveri, Consolatore degli afflitti, Lume dei cuori, prostrati alla vostra presenza vi adoriamo con profondissimo ossequio, vi benediciamo mille volte, ed insieme coi Serafini che stanno davanti al vostro trono ripetiamo anche noi: Sanctus, Sanctus, Sanctus.
Crediamo fermamente che voi siete Dio, consostanziale al Padre ed al Figlio divino. Speriamo nella vostra infinita bontà che abbiate a salvare e santificare le nostre anime.
Vi amiamo, o divino Amore, con tutti gli affetti nostri sopra tutte le cose, perchè voi siete infinita bontà unicamente degna di tutti gli amori.
E poichè noi ingrati ciechi alle vostre sante ispirazioni tante volte vi abbiamo offeso con i nostri peccati, ve ne chiediamo colle lagrime agli occhi umilmente perdono.
Vi offriamo questo nostri freddissimo cuore, e vi preghiamo di penetrarlo con un raggio della vostra luce, e con una scintilla del vostro fuoco, acciò si dilegui il durissimo ghiaccio delle nostre iniquità. Voi che riempiste di immense grazie l'anima di Maria SS., ed infiammaste di santo zelo i cuori degli Apostoli, deh! infervorate del vostro amore anche le anime nostre.
Voi siete Spirito Divino, avvalorateci contro gli spiriti maligni. 
Siete fuoco, accendeteci nel vostro amore.
Siete luce, rischiarateci la mente alla cognizione delle cose eterne.
Siete colomba, dateci l'innocenza dei costumi.
Siete aura soave, dissipate in noi i venti delle passioni.
Siete lingua, insegnateci il modo di sempre benedirvi.
Siete nuvola, proteggeteci coll'ombra del vostro patrocinio.
Siete finalmente il datore di tutti i ben, deh!, animateci, vi prego, colla vostra carità, governateci colla vostra bontà, salvateci colla vostra misericordia, affinchè vi benediciamo, vi lodiamo, vi amiamo, prima nel tempo e poi in Cielo per tutta l'eternità. Così sia.



e si stia anche in orazione con quanta forza di spirito si potrà fino al giorno dell'invio dello Spirito Santo, cioè fino a pasqua di maggio, domandando che si compia la grande promessa fatta da Gesù Cristo ai suoi eletti e ben disposti.
Angela Merici, Regola, capo IV Del digiuno

domenica 17 marzo 2013

CAMMINARE...

  • alla presenza del Signore
  • con la Croce del Signore



Tra le prime parole pronunciate da Papa Francesco, nell'omelia della santa Messa celebrata con i Cardinali il giorno successivo all'elezione, emerge il concetto, più volte ripetuto, di movimento,. La Chiesa, la comunità cristiana, la vita consacrata, non possono permettersi nè di fermarsi, neppure di far fare movimenti che tirano indietro. Il concetto giusto è quello del camminare, e lo spiega bene il Papa: "..Questa è la prima cosa che Dio ha detto ad Abramo: Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile. Camminare: la nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, in presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiedeva ad Abramo, nella sua promessa.
Edificare. Edificare la Chiesa. Si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo. Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore. Ecco un altro movimento della nostra vita: edificare.
Terzo, confessare. Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG assistenziale, ma non la Chiesa, Sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno dei palazzi di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza. Quando non si confessa Gesù Cristo, mi sovviene la frase di Léon Bloy: “Chi non prega il Signore, prega il diavolo”. Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio..."
E' un pensiero che accogliamo con gioia, che è consapevolezza interiore nel nostro vissuto, e che ci impegnamo a vivere, possibilmente senza incertezze e compromessi.
Grazie, Papa Francesco.


Fate, muovetevi, ..... dirigendo tutto a lode e gloria della sua maestà e al bene delle anime.
Angela Merici, Ricordi, Prologo

venerdì 15 marzo 2013

Grazie..




Un piccolo ricordo, colmo di gratitudine, per il Papa emerito Benedetto XVI.
Il Signore lo custodisca, lo benedica, e lo ricompensi con ogni bene per il bene che lui ha reso alla Sua Chiesa .



domenica 10 marzo 2013

martedì 5 febbraio 2013

La fede dell'alpinista



io ho questa indubitata e ferma fede, e questa speranza nella infinita bontà divina, che non solo supereremo facilmente tutti i pericoli e le avversità, ma li vinceremo anche con grande gloria e gaudio nostro 
Angela Merici, Regola, prologo
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