piccolo laboratorio di condivisione "mericiana" per persone che non hanno la presunzione di essere già arrivate...

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sabato 20 settembre 2014

Otto pellegrini, "amici" di sant'Angela di Brescia, camminano da Sulmona a Monte Sant'Angelo:

Giovedì 18 settembre otto 'amici' pellegrini della parrocchia di Santa Angela Merici di Brescia, sono partiti alla volta di Sulmona per concludere gli ultimi 286 dei 900 km del “Cammino di San Francesco”. Quando arriveranno a Monte Sant’Angelo nel Gargano lasceranno in ricordo una maglietta riproducente s. Angela pellegrina. Le altre tappe del percorso erano già state camminate nel 2007, 2008, 2013. Per salutare questi amici in partenza ieri sera è stata presieduta da don Flavio Saleri una Celebrazione Eucaristica nella bellissima chiesa di San Giacomo a Ponte Mella (Brescia, in fondo a Via Milano, tra la tangenziale e il fiume Mella), chiesa dei pellegrini e prossimamente sede di “Brescia in cammino”.

domenica 7 settembre 2014

Ascolta, o Maria, la nostra preghiera

Insegnaci ad ammirare,
Santuario Madonna della Formigola (Corticelle, Bs)
insegnaci a ben pensare,
insegnaci a meditare.

La tua fortezza vogliamo, o Maria,
dolce e mite
e insieme libera e intrepida,
a fianco del tuo Figliolo,
anche nel giorno supremo della croce.

Ascolta, o Maria, la nostra preghiera.

Santuario Madonna della Formigola (Corticelle, Bs)
Un mondo vecchio e deluso,
dopo le catastrofi che hanno colpito
la nostra generazione,
attende l'afflusso di una gioventù nuova.
Un mondo in fermento per tanto sviluppo
di scienza e di tecnica
attende giovani capaci di guidarlo
e di idealizzarlo.

Un mondo agitato
da tanti contrasti sociali
attende giovani che credano nella viva
e fraterna socialità
che scaturisce dal Vangelo.
Che cosa porteremo al mondo che ci aspetta?

Con il tuo aiuto, o Maria, porteremo l'amore, la nostra preghiera,
e tu che ce la metti nel cuore,
ottieni che sia esaudita..

PAOLO VI


domenica 20 luglio 2014

Da dove viene la zizzania?

Nel Vangelo di oggi troviamo questa domanda: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”  (Mt. 13,27).
L’interrogativo nasce da un bisogno di comprensione profondo, che riguarda proprio Dio e il suo modo di essere presente nel mondo e nella storia di ogni uomo.  Anche la filosofia si pone da sempre in modo acuto questa domanda: “ se Dio esiste, da dove viene il male”?
La domanda esprime una questione drammatica per l’uomo di ogni tempo, che vive dentro di sé la contraddizione di voler tendere al bene, ma di sperimentare dentro di sé il male, nelle sue molteplici forme (invidie, gelosie, rivalità, avarizia, maldicenza (possiamo chiamarla “gossip?”), indifferenza, sfruttamento, orgoglio, egocentrismo, sopraffazione violenza…e così via),
La tentazione fondamentale è quella di non riconoscerlo immediatamente dentro di noi, preferendo trasferire sugli altri le cause e le conseguenze del male secondo il principio ben noto sin dall’antichità ed espresso nel rito del “capro espiatorio”; un rito che oggi non richiede animali, ma altri uomini-donne-società sui quali trasferire “la colpa” delle contraddizioni che invece ssono ben alloggiate nel nostro intimo. 
Prendere coscienza del male dentro di noi, è il primo atto indispensabile per intraprendere un cammino di umanizzazione contrassegnato da libertà e amore.
Globo di barba di becco
Sant'Angela, men consapevole delle tenebre presenti anche nel suo cuore, ci offre - nel capitolo V della Regola sull'Orazione - una preziosa indicazione: "Bona est oratio cum ieiunio".
Digiuno per far fronte "agli appetiti dela carne et proprii sentimenti"
Preghiera per chiedere " a Dio la gratia della vita spirituale"


Vedendo in me tanti errori, tante bruttezze et vituperii…son constretta, dì et notte, andando, stando, operando e pensando, di proclamare et gettar crisi al Cielo, et domandar misericordia et spatio di penitentia.
Angela Merici, Regola, Capo V dell'Orazione

giovedì 10 luglio 2014

Il carisma mericiano nella quotidianità

Sono felice di essere figlia di S. Angela nella storia di ogni giorno.
Non è pensabile un'interruzione, anzi posso solo dire che più trascorre il tempo, più ne vedo il valore, l'importanza, la semplicità e fattibilità.
Cosa dunque ha pensato S. Angela Merici nel 1500, per me, per le mie consorelle e per la Chiesa tutta? Lei, così docile alle Divine ispirazioni, ha lasciato che il Maestro interiore soffiasse un alito di creazione nuova, arrivato fino al 3° millennio e che continuerà nei secoli.
Questa novità consiste nel dare a Dio quel che è di Dio e al mondo ciò di cui ha bisogno.
S. Angela ha portato al massimo la sua unione sponsale con il "Figliuol di Dio…andando, stando, credendo, sperando,…facendo calde orazioni, donando ogni cosa sua interiore ed esteriore a sua Divina Maestà".
Ella non ha vissuto in monastero questa magnifica realtà, ma nella sua casa di Desenzano, nella società semplice del paese, come pure nell'elegante Salò, fino a spingersi a Brescia e divenire punto di riferimento al popolo, ai nobili e a tutta la città civile e religiosa.
E' stata una donna laica, ma consacrata e in un punto della sua Regola dice di "…obbedire a Dio, alla santa Chiesa, ai genitori, alle leggi civili, ad ogni creatura purché non ci sia comandata cosa contro l'onor divino e la propria onestà e salute. E soprattutto obbedire alle Divine ispirazioni".
Quale sapienza!
In queste linee mericiane c'è un indirizzo per ognuna che vuol seguire le orme di S. Angela.
Vedere tutto con gli occhi di Dio, consacrare a Lui la vita semplice di ogni giorno, affidarci totalmente, lavare i piedi in ogni necessità, lasciarceli lavare quando ne abbiamo bisogno o gli altri desiderano farlo.
Questa reciprocità vale nella Compagnia, nella società civile, in famiglia, nel lavoro, nella casa di riposo.
Vivere la consacrazione nel mondo non concede tregua, ma fa felici perché la vita acquista sapore e valore presso Dio e presso gli uomini.
Quando io ho cominciato ad apprezzare e ad aderire a questo carisma ero infermiera pediatrica, poi sono passata con gli adulti dializzati e poi sul territorio nei poliambulatori.
Sempre ho avuto la gioia e la serenità necessaria per fare un servizio a tutti quelli che avvicinavo e loro mi hanno arricchito.
Il Signore e S. Angela mi hanno guidato nella buona e cattiva sorte, come in un patto sponsale.
E come me, penso a tutte le Consorelle che prestano la loro opera nel pubblico o nel privato. Non c'è un settore più importante di un altro, quando esiste il bisogno di un servizio!
Il carisma mericiano è molto duttile, si adatta ai luoghi e alle persone, non comporta segni di distinzione: "spreca" il suo tempo a servizio di Gesù, come faceva la Madonna, san Giuseppe…. Sta nel mondo come loro e rimanda a Dio ogni cosa creata, con letizia e semplicità.
Qual è la differenza dai comuni laici? Quella che non si vede ma che dà valore a una vita interamente donata con la verginità del corpo e del cuore.
Qualcosa che va scomparendo con facilità.
Eppure l'azione potente dello Spirito Santo ci fa procedere, obbedendo anche alle leggi civili o facendo l'obiezione di coscienza (fuori moda e ostacolata) se sono contro l'onor Divino o danneggiano le persone. Molte volte questa discriminante è causa di sofferenza acuta e continua, ma è anche la nostra gioia per l'amore che portiamo al bene comune dei fratelli.
La quotidianità, che non ha apparenza, ci conferma che siamo sulla buona strada per seguire il "nostro comune Amatore" e che da Lui proviene il dono singolare della sponsalità e maternità spirituale.
S. Angela, nei suoi scritti, ci dice che dobbiamo "essere unite insieme e che il trovarsi è di grande giovamento"; perciò i nostri incontri di Compagnia sono di aiuto al vivere lo stesso stile di vita e a sostenerci vicendevolmente.
La famiglia spirituale ha una Madre e tante Sorelle. Il volersi bene e l'andar d'accordo è segno certo che si cammina per la via gradita e accetta a Dio.
Noi lo ringraziamo di questa ricchezza, sperando che la famiglia aumenti di numero e in santità.

GIUSI GREGORI, figlia di sant'Angela di Brescia


E adesso, dunque, di grazia, state tutte attente, con cuore grande e pieno di desiderio
Angela Merici, Regola, Prologo 

domenica 6 luglio 2014

Guida i nostri passi

Fin dal primo mattino a te,
o Padre, ci rivolgiamo,
perché sei l'unico nostro sostegno:
in te solo trova ristoro
la nostra sete infinita;
guida i nostri passi
con la luce della tua verità
fino a che potremo vedere
in pienezza il tuo volto.

Dio, che sei e che eri, e sarai,
per te la terra continua
a fiorire e a sperare;
per te fiorisce
anche il diritto e la giustizia:
e cioè, il tuo Figlio
continui a venire,
il suo nome sorpassi ogni tempo
e risplenda più a lungo del sole.

A te, Padre, la gloria,
a te, Figlio, l'amore,
a te, Spirito, il canto.

DAVID MARIA TUROLDO

non solo supereremo facilmente tutti i pericoli e le avversità, ma li vinceremo anche con grande gloria e gaudio nostro. Anzi, passeremo questa nostra brevissima vita consolatamente, e ogni nostro dolore e tristezza si volgeranno in gaudio e allegrezza.
Angela Merici, Regola, prologo

domenica 20 aprile 2014

Buona Pasqua

Il Signore Risorto porti a pienezza la gioia che ci è donata e faccia di ciascuna di noi un umile strumento di pace, di fraternità, di solidarietà.
BUONA PASQUA!











vogliate tutti quei mezzi e quelle vie che sono necessarie per perseverare e progredire fino alla fine.
Angela Merici, Regola, Prologo

venerdì 14 marzo 2014

Preghiera per la Quaresima

Signore della mia vita
allontana da me
lo spirito dell'ozio
della tristezza
del dominio
e le parole vane.

Accorda al tuo servo 

lo spirito di castità
di umiltà
di perseveranza
e la carità che non viene mai meno.

Si, mio Signore e mio Re

concedimi di vedere i miei peccati
e di non giudicare il fratello.
Tu sei benedetto
nei secoli dei secoli.
Amen

Efrem il Siro


Ahi! Misera me che, entrando nel segreto del mio cuore, dalla vergogna non oso alzare gli occhi al cielo
Angela Merici, Regola, Capo V Dell'orazione

domenica 26 gennaio 2014

26 gennaio 2014 - Unite di cuore, sarete una fortissima rocca


In quest’ultimo ricordo ritorna il desiderio e la preghiera di Gesù prima di morire. La comunione, l’unità, è il luogo dove dimora il Signore. E’ una comunione in Cristo, che si allarga alla Madre di Dio, ai Santi, al Paradiso! E’ come se si ristabilisse quell’armonia di tutte le cose, spezzata dal peccato.  Angelo la raccomanda “fin col sangue”, consapevole del necessario cammino di liberazione dalla propria volontà: questo “insieme” è segno e garanzia di vita e di grazia.



Ultimo Ricordo [nono]
L’ultima raccomandazione mia che vi faccio, e con la quale fin col sangue vi prego, è che siate concordi, unite insieme tutte d’un cuore e d’un volere.
Siate legate l’una all’altra col legame della carità, apprezzandovi, aiutandovi, sopportandovi in Gesù Cristo.
Perché, se vi sforzerete di essere così, senza dubbio il Signore Dio sarà in mezzo a voi,
avrete in vostro favore la Madonna,
gli Apostoli,
tutti i Santi e le Sante,
gli Angeli,
insomma tutto il cielo e tutto l’universo.
Perché Dio ha predisposto dall’eternità così: che coloro che sono concordi nel bene per suo onore, abbiano ogni prosperità, e ciò che fanno vada a buon fine avendo essi in loro favore Dio stesso e ogni sua creatura.
Considerate dunque quanto è importante tale unione e concordia.
Allora desideratela,
cercatela,
abbracciatela,
conservatela con tutte le vostre forze.
E io vi dico che, stando voi tutte così insieme unite di cuore, sarete come una fortissima rocca o torre inespugnabile
contro tutte le avversità,
e persecuzioni,
e inganni diabolici.
E ancora vi do la certezza che ogni grazia che domanderete a Dio vi sarà concessa infallibilmente.
E io sempre sarò in mezzo a voi, aiutando le vostre preghiere.
Animatele, dunque, a compiere coraggiosamente l’impresa incominciata.
E nello stesso tempo rallegratevi perché senza dubbio quel che vi dico avverrà.
Oltre alla grandissima ed inapprezzabile grazia che l’Amatore mio, anzi nostro, vi darà al punto estremo della morte;
perché è nei grandi bisogni che si riconosce la vera amicizia.
E ritenete per certo che allora specialmente conoscerete che io vi sono fedele amica.
Ora vi lascio; state contente, e abbiate viva fede e speranza.
Ma prima voglio che siate benedette, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”.

Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro

sabato 25 gennaio 2014

25 gennaio 2014 - Tutte sono creature di Dio


Il cammino spirituale di ogni persona è custodito nel mistero di Dio. Angela ne è consapevole, come rivela la sua preghiera, dove apre totalmente il cuore a lui, senza paura di mostrarsi peccatrice, amata. La fiducia totale in Dio, che può tutto, è il fondamento della speranza e dello sguardo buono e misericordioso su ogni creatura, pur correggendola con amore e carità. Dio può trasformare la pietra grezza in un capolavoro.



Ottavo Ricordo 
Amate le vostre figlioline ugualmente, e non vogliate parteggiare più per l’una che per l’altra,
perché tutte sono creature di Dio, e voi non sapete che cosa lui voglia fare di loro.
Infatti, come potete sapere voi se quelle che vi sembrano più da poco e di minor conto non siano per diventare le più generose e le più gradite alla sua maestà?
E poi, chi può giudicare il cuore e i pensieri nascosti nell’intimo della creatura?
Allora accettatele con amore e sopportatele tutte egualmente, perché non sta a voi giudicare le ancelle di Dio: il quale sa bene che cosa ne vuol fare;
lui che (come dice la Scrittura) dalle pietre può cavare dei figlioli celesti.
Voi fate nondimeno la vostra parte correggendole con amore e carità se le vedrete cadere in qualche errore per qualche fragilità umana,
così non cesserete di potare questa vite che vi è affidata.
E poi lasciate fare a Dio, il quale farà cose mirabili a suo tempo e quando gli piacerà.

Dalla Regola, Dell’Orazione, Cap. V
Mi dolgo d’esser stata tanto lenta a incominciare a servire
la tua divina Maestà.
Ahimè! finora non ho mai sparso neppure una piccola goccia di sangue
per amor tuo,
e nemmeno sono stata obbediente ai tuoi divini precetti,
e ogni avversità mi è stata aspra per il mio poco amore per te.

Signore, in luogo di quelle misere creature che non ti conoscono,
né si curano di essere partecipi ai meriti della tua sacratissima passione,
mi si spezza il cuore, e volentieri (se lo potessi)
darei io stessa il mio san­gue per aprire la cecità delle loro menti.
Perciò, Signore mio, unica vita e speranza mia,
ti prego: degnati di ricevere questo mio cuore vilissi­mo ed impuro,
e di bruciare ogni suo affetto e ogni sua passione nell’ardente fornace del tuo divino amore.

Ti prego: ricevi il mio libero arbitrio,
ogni atto della mia volontà, la quale da sé, infetta com’è dal peccato, non sa discernere il bene dal male.

Ricevi ogni mio pensare, parlare ed operare;
insomma: ogni cosa mia, tanto interiore quanto este­riore.
Tutto questo io offro ai piedi della tua divina Mae­stà.
E ti prego, degnati di riceverlo, benché io ne sia in­degna.
Amen.”



Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro

venerdì 24 gennaio 2014

24 gennaio 2014 - E fate vita nuova



"Come può nascere un uomo quando è vecchio?” E’ la domanda di Nicodemo a Cristo (Gv 3, 4), che gli rivela il mistero di una nuova nascita, dall’alto, possibile solo nello Spirito. Proprio lo Spirito, che Angela Merici accoglie, nella preghiera e supplica incessante è l’autore della vita nuova che lei vive e invita a percorrere.



Settimo Ricordo
Sappiate che avete da difendere e salvaguardare le vostre pecorelle dai lupi e dai ladri, …
Perché molti, sotto specie di buon consiglio, sogliono smuovere la mente di molte poverette da qualche loro buon sentimento e proponimento.
Ora, quanto al preservarle dalle pestifere opinioni degli eretici, quando sentirete che qualche predicatore o altra persona ha fama di eresia,
o predica cose nuove oltre l’usanza comune della Chiesa,
e contro quello che avete avuto da noi,
allora, con bella maniera, tenete lontane le vostre figlioline dall’ascoltare simili persone.
Perché accade spesso che si piantino nella mente certe cattive sementi che poi a stento si possono sradicare.
Sicché anche voi non abbiate dimestichezza con loro.
Lasciateli nel loro stato.
Tenete ognuno per buono,
ma siate prudenti per il bene vostro.
Perché è meglio seguire senza pericolo il certo, piuttosto che l’incerto con pericolo.
Tenete l’antica strada e usanza della Chiesa, ordinate e confermate da tanti Santi per ispirazione dello Spirito Santo. E fate vita nuova.
Quanto alle altre opinioni che adesso sorgono e sorgeranno, lasciatele andare come cose che non vi riguardano.
Ma pregate e fate pregare, perché Dio non abbandoni al sua Chiesa, ma la voglia riformare come a lui piace,
e come vede essere meglio per noi,
e più ad onore e gloria sua.
In questi tempi pericolosi e pestiferi, infatti, non troverete altro ricorso che rifugiarvi ai piedi di Gesù Cristo,
perché se è lui che vi governerà e vi insegnerà, sarete istruite, come dice ancora il Profeta: beato è colui che tu, Signore, avrai istruito.
Allora umiliatevi sotto la sua mano potente gridando col profeta e sarete illuminate.

Dalla Regola, dell’Orazione, Cap. V
Signor mio, illumina le tenebre del mio cuore,
e dammi la grazia di morire
piuttosto che offendere oggi stesso la tua divina Maestà.
E rendi sicuri i miei affetti e i miei sensi,
così che non deviino né a destra né a sinistra,
né mi distolgano dal luminosissimo tuo volto, che fa contento
ogni cuore afflitto.
Misera me che, entrando nel segreto del mio cuore,
dalla vergogna non oso alzare gli occhi al cie­lo;
merito, infatti, di esser divorata da viva nell’inferno,
poi­ché vedo in me tanti errori, tante bruttezze e tendenze riprovevoli
Sono, dunque, costretta, giorno e notte, andando, stando, operando, pensando, a confessarmene ad alta voce  a gridare verso il cielo, chiedendo misericordia e il tempo di far penitenza.
Degnati, o benignissimo Signore, di perdonarmi tan­te offese,
e ogni mio fallo che mai abbia commesso fino ad ora dal giorno del santo battesimo.
Degnati di perdonare i peccati, anche di mio padre e di mia madre, e dei miei parenti ed amici, e del mondo intero.
Te ne prego per la tua sacratissima passione e per il tuo sangue prezioso sparso per amor nostro;
per il tuo santo nome: sia esso benedetto sopra la re­na del mare, sopra le gocce delle acque, sopra la moltitudine delle stelle.

Pausa di silenzio
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giovedì 23 gennaio 2014

23 gennaio 2014 - Le vostre figlioline possano specchiarsi in voi


Dall’amore ricevuto da Dio, che ha preceduto con il suo amore, ogni orsolina è chiamata a far crescere Cristo nel prossimo, innanzitutto con l’esempio e la testimonianza della vita. Fanno eco le parole della Regola, dove Angela ricorda che tutti i nostri comportamenti siano di edificazione per gli altri. Si tratta di collaborare con Cristo affinché possa crescere l’uomo nuovo, per giungere insieme a edificare il suo Corpo, la Chiesa.





Dal Sesto Ricordo
Voi vivete e comportatevi in modo che le vostre figlioline possano specchiarsi in voi.
E quel che volete che loro facciano, fatelo voi per prime.
In qual modo potrete voi riprenderle o ammonirle di qualche errore, se questo si trova ancora in voi?
Ovvero richiamarle e indurle a qualche virtù, se non l’avete voi per prime?
o se almeno non incominciate a praticarla insieme a loro?
Allora, fate in modo che, ancora per il vostro esempio, si muovano e si incoraggino al vivere virtuoso.
E vogliatevi conformare con loro in ogni atto di onestà e virtù a voi conveniente e possibile, specialmente nel comportamento, nel frequentare la confessione e la comunione, e in altre simili opere.
Perché è cosa giusta e conveniente che le madri siano di esempio e di specchio alle figliole, specialmente nell’onestà e nel comportamento, e in altre azioni ordinarie e fuori dell’ordinario.

Dalla Regola, Della verginità, Cap. IX
Ognuna deve dunque in ogni cosa comportarsi così da non commettere né in se stessa, né nei confronti del prossimo, cosa alcuna che sia indegna di spose dell’Altissimo.
Allora: soprattutto si tenga il cuore puro e la coscienza monda da ogni pensiero cattivo,
da ogni ombra d’invidia e di malevolenza
da ogni discordia e cattivo sospetto,
e da ogni altro desiderio cattivo e cattiva volontà.
Ma sia lieta, e sempre piena di carità, e di fede, e di speranza in Dio.
E il comportamento col prossimo sia giudizioso e mo­desto, come dice san Paolo: il vostro riserbo e la vostra prudenza siano visibili a tutti, di modo che ogni vostro atto e ogni vostro parlare siano onesti e misurati,
non nominando Dio invano,   
non giurando, ma dicendo soltanto con modestia: sì, sì, oppure no, no, come Gesù  Cristo insegna,
non rispondendo superbamente,
non facendo le cose malvolentieri,
non restando adirata,
non mormorando,
non riportando cosa alcuna di male.
Insomma: non facendo atto, né gesto alcuno che sia indegno in particolare di chi porta il nome di serve di Gesù Cristo.
Ma tutte le parole, gli atti e i comportamenti nostri siano sempre di ammaestramento e di edificazione per chi avrà a che fare con noi,
avendo noi sempre nel cuore un’ardente carità.

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mercoledì 22 gennaio 2014

22 gennaio 2014 - Gesù unico tesoro


 Il vero e unico tesoro di Angela Merici è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, sua divina Maestà, il Tutto, lo Sposo che l’ha prevenuta con un’iniziativa d’amore. È Lui il riferimento costante dei suoi desideri, pensieri e azioni, l’Amatore, il suo Signore, unica sua vita e speranza.
Il carisma mericiano, affidato ad ogni orsolina, è rivelare nella Chiesa il mistero di Cristo-Sposo e testimoniarlo al mondo con la vita e la fecondità di relazioni nuove, generatrici di vita.  
Ciò chiede povertà di spirito, apertura, accoglienza del Dono.



Dal Quinto Ricordo 
Mettano la loro speranza e il loro amore nel solo Iddio, e non in persona vivente.
Confortatele, animatele, perché stiano di buona voglia.
E darete loro questa buona notizia che io annuncio loro da parte di Gesù Cristo e della Madonna:
quanto hanno da rallegrarsi e far festa perché in cielo a tutte, una per una, è preparata una nuova corona di gloria e d’allegrezza,
purché stiano ferme e salde nel loro proposito,
e si sforzino di osservare la Regola.
E su questo non abbiano alcun dubbio.
Anche se, alle volte, avranno qualche tribolazione o affanno, tuttavia passeranno presto e si volgeranno in allegrezza e gaudio.
E poi, il patire di questo mondo è un niente di fronte a quei beni che ci sono in paradiso.
Inoltre tengano per certissimo questo: che mai saranno abbandonate nelle loro necessità. Dio provvederà mirabilmente.
Non si perdano di speranza.
Quanti signori, regine e altre persone importanti vi sono che, per quante ricchezze e per quanto potere abbiano, non potranno trovare un vero conforto in qualche loro estremo bisogno!
E invece loro, pur povere, troveranno consolazione e ristoro.
Direte loro ancora che adesso sono più viva di quando mi vedevano materialmente,
e che adesso più le vedo e le conosco,
e più le posso e le voglio aiutare,
e che sono continuamente fra loro con l’Amatore mio, anzi nostro e comune di tutte,
purché credano e non si perdano d’animo e di speranza.
Così voi abbondate nelle promesse, che non mancheranno i fatti, specialmente a quelle che vedrete sconsolate, dubbiose e timide.
Dite loro che desiderino vedermi non in terra, ma in cielo, dove è il nostro amore.
Mettano lassù le loro speranze, e non sulla terra.
Abbiano Gesù Cristo come unico loro tesoro, perché così avranno in lui anche il loro amore.
E si deve cercarlo non qui in questo mondo, ma su nell’alto dei cieli, alla destra del Padre, come dice l’Apostolo.


Dalla Regola, Della povertà, Cap. X 
Esortiamo finalmente ognuna ad abbracciare la povertà,
non solamente quella affettiva delle cose temporali,
ma soprattutto la vera povertà di spirito,
con la quale l’uomo si spoglia il cuore da ogni affetto
e da ogni speranza di cose create,
e di se stesso.
E in Dio ha ogni suo bene, e fuori di Dio si vede povero del tutto, e proprio un niente, mentre con Dio ha tutto.



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