piccolo laboratorio di condivisione "mericiana" per persone che non hanno la presunzione di essere già arrivate...

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martedì 25 dicembre 2012

Facciano onore a Gesù Cristo

Siamo sempre nel V Ricordo. Il versetto completo dice
Facciano onore a Gesù Cristo al quale hanno promesso la loro verginità e sè stesse
Rileggere questa esortazione di s. Angela guardando  al mistero di Dio che si fa bambino, ci conduce all'essenziale della vita cristiana ed anche alle cose più vere dell'esperienza umana. Ciò che ci umanizza, che ci rende persone vere secondo il pensiero di Dio non sono l'esercizio di un qualche seppur piccolo potere, non il riconoscimento del prestigio personale, non la sicurezza che deriva dal possesso delle cose, ma il fare onore a Gesù Cristo, cioè assimilare, con il suo aiuto, la nostra vita sulla sua, sullo stile che ha assunto.
E la condizione concreta della sua nascita nella grotta di Betlemme, è un ammonimento per i nostri stili di vita, e forse anche per i nostri progetti pastorali e di evangelizzazione quando eccedono in protagonismo, attivismo, ecc.

BUON NATALE



domenica 23 dicembre 2012

Le loro azioni e le loro parole

E tutto il loro comportamento, le loro azioni e le loro parole siano secondo carità, e sopportino ogni cosa con pazienza; specialmente con queste due virtù si rompe la testa al diavolo.
 Questo versetto del V Ricordo, mi richiama fortemente lo stile con il quale Dio si rivela ricordato nel n. 2 della Dei Verbum, là dove si dice che l'economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi; eventi (azioni) e parole.
L'Incarnazione del Verbo in particolare ci dice quanto siano inscindibili in Dio l'evento-azione e la parola.
Per noi, per il fatto che la carne e sensualità nostra non sono morte (Regola, Proemio), non è così facile mantenere la coerenza delle azioni con le parole, e neppure delle parole con il pensiero.
In ogni caso, anche quel poco di coerenza che riuscissimo a mantenere, deve essere vissuto secondo carità, sopportando le contrarietà con pazienza.
La carità e la pazienza mettono in confusione il nemico di Dio che è anche il vero nemico dell'uomo.

sabato 22 dicembre 2012

Mettere pace e concordia

E cerchino di mettere pace e concordia dove si troveranno.
Leggiamo questo versetto, alla luce di alcune espressioni di Papa Benedetto.
"La pace non è un sogno, non è un'utopia: è possibile. L'uomo è fatto per la pace che è dono di Dio". Il passaggio è scritto nel messaggio per la giornata mondiale della pace (1 gennaio 2013). Nel testo il Papa tratteggia una specie di identikit dell'operatore di pace, come "colui che ricerca il bene dell'altro, il bene pieno dell'anima e del corpo, oggi e domani. Proprio per questo si può ritenere che le vie di attuazione del bene comune siano anche le vie per ottenere la pace..... Bisogna insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con semplice tolleranza".

In qualunque luogo si trovino, diano buon esempio

Dite loro che, in qualunque luogo si trovino, diano buon esempio. E che siano per tutti un profumo di virtù. E siano obbedienti e soggette ai loro superiori.
Continuando la lettura di questa parte del Ricordo V, ci fermiamo su questi versetti che sembra riassumano la finalità per cui sono necessarie la prudenza, la modestia, la sobrietà, ecc: diano buon esempio.
Tutte queste virtù, che dicono le qualità necessarie alla vita di relazione (nella società, nel lavoro, nella Compagnia...) devono in un certo modo rivelarsi; magari non si vedono con evidenza, forse non si riesce a capire bene la provenienza. Come il profumo, se ne avverte la traccia, si riconosce una presenza  di soavità e di gradevolezza, ma non sempre se ne riconosce la fonte, o forse il profumo è una traccia che è rimasta presente ma la fonte non c'è più. Quando una vita è veramente carica di virtù, lascia un segno forte, che permane in una comunità per lungo tempo anche quando la persona virtuosa non c'è più. Però ha lasciato un segno negli altri, ha reso più virtuosa, orientata al bene, anche la società in cui è vissuta.

giovedì 20 dicembre 2012

Parole umane

Il Ricordo V continua:
Nel parlare tutte le loro parole siano sagge e misurate: non aspre, non crude, ma umane e inducenti a concordia e carità.
Dopo aver invitato ad operare una rigorosa selezione circa le cose che meritano d'essere ascoltate, S. Angela invita a misurare il parlare. 
Le parole hanno un peso enorme, sia quando sono ascoltate sia quando sono dette: bisogna esserne consapevoli. Misurarle in modo saggio vuol dire saper riconoscerne il giusto peso; per essere usate il più possibile in modo appropriato. 
E particolarmente queste parole non dovranno essere 

aspre, cioè non dovranno esprimere un animo inacidito;
crude, cioè non spietate.
Ma come fare per riconoscere la giusta misura della parola? La giusta misura è che la parola deve essere umana, e cioè essere sempre espressione di concordia e carità.



mercoledì 19 dicembre 2012

Udire cose oneste, lecite, necessarie

Il ricordo V ci incalza
Nell'ascoltare non si dilettino di udire se non cose oneste, lecite e necessarie
Proprio oggi ho letto su uno dei quotidiani a diffusione provinciale, un appello, ormai testamento, di un giovane sindaco bresciano, papà di quattro figli,  morto per un banale incidente, un "...uomo buono nel senso più vero e alto del termine, un amministratore con il bene pubblico come unico faro". Alla fine di una lettera che ha scritto alla sua comunità proprio nell'ultimo giornalino comunale dice "Ripartiamo dalle azioni concrete, perchè di chiacchiere ne abbiamo piene le orecchie". E' ormai evidente che la chiacchiera è uno dei mali che accresce la superficialità e la supponenza.
In mezzo ad una società che ha amplificato a dismisura dibattiti, commenti, con i distinguo, i gossip, appunto la chiacchiera, l'esortazione di sant'Angela ha l'effetto di una vera terapia per una sana ecologia dell'ascolto.
Sono troppe le chiacchiere che ci ronzano nelle orecchie, che disturbano l'ascolto a cui si dovrebbe essere attenti come un importante "esercizio spirituale".
Shemà Israel: questo ascolto presuppone un orecchio attento, che volontariamente si allontana dalle interferenze, veri e propri acufeni che sovrastano la voce delicata dello Spirito.
E allora dilettiamoci ad udire cose oneste, lecite, necessarie.

Riservate e sobrie

Siano riservate e sobrie in ogni cosa
Continua così il capitolo V dei Ricordi. Sottolineando le qualità che devono caratterizzare la donna cristiana chiamata alla relazione sponsale con Gesù.
Qui mi pare si dica  che il progetto di vita debba essere connotato dall'essenzialità, in ogni cosa.
Essenzialità nel modo di rapportarsi, nell'uso dei mezzi, anche nel porsi dei fini. C'è un vaglio a cui sottoporre le azioni e i progetti: ed è la disponibilità a fare la volontà del Signore, continuamente interpellato nel nostro vivere quotidiano. E' questa la condizione essenziale che ci fa cogliere la misura del nostro interessarci, esporci, coinvolgerci, usare, consumare.
Siano riservate e sobrie, cioè siano innanzitutto del Signore e a partire da questo ancoraggio potranno essere presenti senza invadere e senza appropriarsi di ruoli, di spazi, e neppure di mezzi.



lunedì 17 dicembre 2012

Buon criterio, prudenza e modestia

Il V Ricordo prosegue con questa sollecitudine che s. Angela rivolge alle Figlie, tramite le responsabili della Compagnia:
Raccomandate loro che nelle case si comportino bene, con buon criterio, con prudenza e modestia
Buon criterio, cioè con un buon uso della capacità di valutare le cose e le situazioni, con discernimento. Richiede un'età (non solo anagrafica) adulta, capace di riflessione, e che sa scegliere concretamente il bene; si tratta di scelte che riguardano il nostro stare nelle case, nel luogo della nostra quotidianità e dei legami più stretti.

Prudenza, pensando e agendo con la misura giusta, adeguata alle diverse circostanze e scelte; il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda che la prudenza è detta cocchiera delle virtù, dirige cioè le altre virtù indicando loro regola e misura. La virtù della prudenza è minacciata dalla precipitazione, dall'incostanza, dalla negligenza.

Modestia;  un atteggiamento connotato dal riserbo, dall'umiltà, dalla compostezza, dalla moderazione La modestia richiede la consapevolezza dei propri limiti, rifiuta l'ostentazione delle doti, ma sa metterle in gioco - per il bene nelle case - con garbo e naturalezza.

domenica 16 dicembre 2012

Sogni vani e aspri travagli

Nel V° Ricordo San'Angela invita le figlie e sorelle a 
lasciare ormai totalmente l'amore di questo mondo miserabile e traditore, nel quale non vi è mai né riposo né alcuna vera soddisfazione, ma solamente vi sono o sogni vani, o aspri travagli, e ogni cosa infelice e meschina. 
Può risuonare un po' esagerata questa affermazione che sembrerebbe leggere l'esperienza del mondo unicamente come fonte certa di delusioni cocenti. 
E' vero che le delusioni ci sono assicurate quando l'amore del mondo è fine a se stesso, quando dal proprio orizzonte si esclude Dio e quando l'agire verso gli altri prescinde dalla solidarietà e dalla responsabilità. Quando l'amore del mondo si declina nell'amore smodato di sè e nell'appagamento della concupiscenza, in qualunque modo si esprima (potrebbe esserci anche una falsa religiosità che nasconde dietro gesti e parole la volontà di affermazione della propria persona, non l'amore verso Dio e il prossimo).

In questi casi, giustamente, ogni cosa è destinata a diventare infelice e meschina. E fortunatamente è così, per darci modo di ripensare alle nostre scelte e ritornare al Signore. Ci sono sogni vani e aspri travagli che già rappresentano una condizione penitenziale per i nostri errori.
Ma ci sono anche sogni legittimi, che dicono il desiderio di progetti di bene, e ci sono travagli per generare un mondo nuovo, che di per sè non sono meno dolorosi e meno faticosi, ma che recano con sè anche la gioia profonda di condividere il progetto di bene che Dio ha sul mondo e sull'umanità.
In questi primi giorni di Avvento abbiamo pregato con l'inno di lodi  fuggano i sogni e le angosce, splende la luce di Cristo. La preghiera ci dice in fondo di collocare bene i nostri stati d'animo: non nei sogni che ci fanno fuggire dalle responsabilità del presente o che ci fanno desiderare una realtà impossibile, e neppure nelle angosce che ci schiacciano sotto il peso delle preoccupazioni. 
E' nella luce di Cristo che solo si vede bene il senso del nostro impegno e della nostra missione.

sabato 15 dicembre 2012

Il pettirosso addomesticato

Mio papà lo chiama come se fosse un animale domestico, e lui appare, si avvicina con circospezione, ma fondamentalmente si fida di questa presenza che elargisce briciole, e gioisce per il piccolo amico che si affaccia innanzi.
Si mimetizza tra rami e foglie, ma riesco a fotografarlo: non scappa neppure dinnanzi al clic della macchina fotografica. 
Grazie!
La creazione ci offre frequentemente grandi spettacoli, e noi non abbiamo tempo per accorgercene e per goderne.

per il tuo santo nome: sia esso benedetto sopra la rena del mare, sopra le gocce delle acque, sopra la moltitudine delle stelle.
Angela Merici, Regola, Capo V, Dell'Orazione


venerdì 7 dicembre 2012

Piena di grazia

Madonna della Grazie - Bs
O Maria, piena di grazia,
ti preghiamo:
facci comprendere, desiderare,
possedere in tranquillità
la purezza dell'anima e del corpo,
nei pensieri e nelle parole,
nell'arte e nell'amore;
quella purezza che oggi il mondo
attacca e profana con accanimento,
quella purezza alla quale il Cristo
ha concesso una delle sue promesse e beatitudini:
lo sguardo limpido che vede Dio.
Insegnaci il raccoglimento, l'interiorità;
dacci la disposizione ad ascoltare le buone ispirazioni
Monte Magno di Gavardo
e la parola di Dio;
insegnaci la necessità della meditazione,
della vita interiore personale,
della preghiera
che Dio solo vede nel segreto.
Maria, insegna a noi l'amore.
L'amore chiediamo, Maria,
l'amore a Cristo, l'amore unico,
l'amore sommo, l'amore totale,
l'amore dono,
l'amore sacrificio per i fratelli.
Aiutaci ad amare così.
PAOLO VI


avrete in vostro favore la Madonna
Angela Merici, Ricordi, Ultimo ricordo

domenica 2 dicembre 2012

Di viaggiatori e di mete...

Nella rubrica Sguardi di Avvenire del 29 novembre 2012 e in quello del 30 novembre 2012 parla di viaggiatori e di mete Laura Bosio. In poche righe, citando diversi scrittori, apre belle suggestioni sul tema.
Viaggi e mete, non solo geografici; la metafora è chiara.
Sono argomenti che, per contenuto e per senso, mi interessano molto. E che mi risultano alquanto "mericiani".

BUON AVVENTO...

...muovetevi...!
Angela Merici, Ricordi, Prologo

martedì 27 novembre 2012

Sembrerebbe primavera...

Sembra un'immagine primaverile, invece lo scatto fotografico è di qualche giorno fa.
L'autunno ha colori e presenze cariche di speranza  e di buon auspicio.
Non c'è tempo e motivo per deprimersi, neppure se le giornate fossero uggiose e buie.
Il tempo ci è dato in dono; tutto il tempo. Sta a noi vedere, anche negli orizzonti meno comprensibili, il filo robusto di una storia in cui sperimentiamo una Presenza che si cura di noi e che ci salva.



dirigendo tutto a lode e gloria della sua maestà e al bene delle anime.
Angela Merici, Ricordi, Prologo

domenica 25 novembre 2012

Santa Caterina d'Alessandria in stile manga

CATERINA d'Alessandria
donna sempre pura, dal greco

Caterina era una giovane principessa alessandrina che, all'arrivo in Egitto dell'imperatore Massimino Daia, si rifiutò di sacrificare agli dei.L'imperatore chiamò allora saggi da tutto il suo regno perché la distogliessero dalla sua fede, ma fu lei stessa a convertirli.Visto poi il suo rifiuto ad unirsi a lui in matrimonio, venne martirizzata con delle ruote dentate che le avrebbero straziato le carni; ma le ruote si spezzarono e dilaniarono i presenti.Venne allora decapitata ma dal suo collo sgorgò latte invece che sangue.Il suo corpo  fu trasportato da alcuni angeli sul monte Sinai, dove in seguito si costruì un monastero. Tutto questo nell'anno 305 d.C. Nel Medioevo, alla leggenda si aggiunse anche l'episodio dello Sposalizio Mistico con Gesù Bambino che rese Caterina la capostipite delle vergini che consacrarono la loro vita a Cristo come sue spose.E' una dei quattordici Santi Ausiliatori.
PATRONATO: teologi, filosofi, avvocati, notai, docenti, studenti, stampatori, oratori, università, biblioteche, fabbricanti di ruote, ospedali e ammalati, carcerati, giovani fidanzate, sarte e modiste. Invocata contro le malattie della lingua.
ATTRIBUTI: corona, palma, ruota dentata (intera o spezzata), spada, libro, anello.
AUTORI: Lucia Botta, Paolo Linetti.
pagina tratta da 
Che santo è? 
Iconografia dei santi in stile manga
Studio Ebi 2008-2009

la scheda è pubblicata con autorizzazione dell'autore


ognuna voglia essere disposta a morire piuttosto che acconsentire mai a macchiare e a profanare un così sacro gioiello
Angela Merici, Regola, capo IX Della Verginità

sabato 24 novembre 2012

25 novembre: S. Caterina d'Alessandria, anniversario di fondazione della Compagnia

Il 25 novembre 1535 Angela Merici fonda a Brescia la Compagnia di S. Orsola: ventotto donne, preparate con tutta probabilità nell'oratorio di Isabetta Prato, sono le prime iniziatrici di un'esperienza di vita che si perpetua ormai da quasi cinque secoli
Santa Caterina d'Alessandria,
oratorio di Chiari
La scelta della data è riferibile principalmente alla festa della martire  che veniva ricordata, s. Caterina d'Alessandria, cui Gesù stesso aveva messo al dito l'anello nuziale, "....una delle sante più rappresentate nell'epoca rinascimentale e il cui nome veniva imposto alle donne con una frequenza che superava quella di altri nomi femminili.." (Angela Merici. Contributo per una biografia p. 194).
Il 25 novembre inoltre era anche l'anniversario del ritorno di Angela a Brescia dopo il pellegrinaggio in Terrasanta.
Ricordando gli inizi della Compagnia, Gabriele Cozzano il fedele segretario di Angela, commemora così le persone che ne furono partecipi:
"Eran molte Vergine che furon le primitie del Spirito Santo in questa fratellanza .... Le giovenette eran Simona, le putte di Dolza Drusilla, Laura, Andriana, Peregrina, et altre. C'eran ancor le Peschere, madonna Chiara Gaffurra. Le più attempate Barbara, Chiara, Margarita, Maria. Tra le quali era la più vecchia et santa la reverenda Madre Angela..."


Borno, bosco del Giovetto
Dedicata da un amico al 477° di fondazione della Compagnia


Vogliate spesso.. specialmente nei giorni di festa, ...invitarle a desiderare le allegrezze e i beni celesti, a bramare quelle feste allegre e nuove del cielo, quei trionfi beati ed eterni.
Angela Merici, Quinto Ricordo


venerdì 16 novembre 2012

Montisola, la Madonna della Ceriola, Sant'Angela


Una bella giornata di sole, regalata in un giorno di vacanza, hanno offerto come meta di una passeggiata  Montisola, l'isola del lago d Iseo segnalata tra i borghi più belli d'Italia.
Raggiunta l'isola e imboccato il sentiero a Peschiera Maraglio, abbiamo raggiunto la sommità della roccia su cui è stato costruito il Santuario dedicato alla Madonna della Ceriola.
L'effige della Madonna è rappresentata da una statua (risalente al XII secolo) scolpita in legno di cerro (da cui deriverebbe il nome di Ceriola).
Sulla destra del presbiterio, un affresco ritrae Sant'Angela e la visione della scala. A testimonianza che nell'isola è stato presente sin dal primo decennio del 1900 un bel gruppo di figlie di sant'Angela. Ora la presenza si è ridotta di numero, ma le tre che resistono sono strepitose.
La scarsa qualità delle fotografie è attribuibile esclusivamente (?)  al cellulare.....





sappiate che, adesso, sono più viva di quanto non lo fossi quand'ero in vita, e più vedo e più mi sono care e gradite le cose buone che di continuo vi vedo fare, e adesso più voglio e posso aiutarvi e farvi del bene in ogni modo.
Angela Merici, Ricordi, Prologo


lunedì 12 novembre 2012

Chiedere la fede con le parole di sant'Angela


Sant’Angela, Madre e Fondatrice
 regalami, almeno un po’, della tua
indubitata fede nella infinita bontà divina.
Aiutami a capire che, se avrò fede,
supererò tutti i pericoli e le avversità,
passerò questa brevissima vita consolatamente
e troverò le strade, per sé spinose e sassose,
 per me fiorite e lastricate di finissimo oro.

Aiutami ad essere forte e coraggiosa
per vivere il pellegrinaggio terreno
verso la patria celeste.
E, adesso, abbracciando questa santa Regola,
voglio stare attenta,
con cuore grande e pieno di desiderio.

Così sia!

Tratta da 
Preghiere Mericiane
a cura di Caterina Dalmasso
Semprevivo dei monti
Credetelo, non dubitate, abbiate ferma fede che sarà così.
Angela Merici, Testamento, Legato undicesimo




sabato 10 novembre 2012

Una preghiera per la nostra fede


L'Anno della Fede indetto da Papa Benedetto, ci sollecita ad oltrepassare la Porta della Fede per immetterci in un cammino che dura tutta la vita.
Papa Paolo VI, concludendo l'udienza generale del 30 ottobre 1968, invitava i fedeli a chiedere il dono della fede con parole di una profondità espressiva ed esistenziale particolari; questa preghiera ha ritmato molti passi del mio cammino di fede. E' molto conosciuta; la ripropongo nel modo in cui l'ho imparata, anche se alcuni termini  sono un po' diversi rispetto a quelli riportate nei testi ufficiali.
Il Papa l'ho introdotta così:
Saremo noi fra i fortunati che avranno il dono della fede? Sì, rispondiamo; ma è dono che bisogna avere prezioso, bisogna custodirlo, bisogna goderlo, bisogna viverlo. E per intanto bisogna implorarlo con la preghiera, come l’uomo del Vangelo: «Sì, credo, o Signore, ma Tu aiuta la mia incredulità» (Marc. 9, 24). Vogliamo, Figli carissimi, pregare, ad esempio, così:

Signore, io credo; io voglio credere in Te. 
O Signore, fa’ che la mia fede sia pura, senza riserve, e che essa penetri nel mio pensiero, nel mio modo di giudicare le cose divine e le cose umane; 
O Signore, fa’ che la mia fede sia libera; cioè abbia il concorso personale della mia scelta, accetti le rinunce e i rischi ch’essa comporta ed esprima l’apice decisivo della mia personalità: credo in Te, o Signore; 
O Signore, fa’ che la mia fede sia certa; certa d’una esteriore congruenza di prove e d’una interiore testimonianza dello Spirito Santo, certa d’una sua luce rassicurante, d’una sua conclusione pacificante, d’una sua connaturalità riposante; 
Raponzolo di roccia
O Signore, fa’ che la mia fede sia forte, non tema le contrarietà dei problemi, onde è piena l’esperienza della nostra vita crepuscolare, non tema le avversità di chi la discute; la impugna, la rifiuta, la nega; ma si rinsaldi nell’intima prova della Tua verità, si alleni al logorio della critica, si corrobori nella affermazione continua sormontante le difficoltà dialettiche e spirituali, in cui si svolge la nostra temporale esistenza; 
O Signore, fa’ che la mia fede sia gioiosa e doni pace e letizia al mio spirito, e lo abiliti all’orazione, con Dio e alla conversazione con gli uomini,così che irradi nel colloquio sacro e profano l’originale beatitudine del suo fortunato possesso; 
O Signore, fa’ che la mia fede sia operosa e dia alla carità le ragioni della sua espansione morale, così che sia vera amicizia con Te e sia di Te nelle opere, nelle sofferenze, nell’attesa della rivelazione finale, una continua ricerca, una continua speranza, una continua testimonianza; 
O Signore, fa’ che la mia fede sia umile e non presuma fondarsi sull’esperienza del mio pensiero e del mio sentimento; ma si arrenda alla testimonianza dello Spirito Santo, e non abbia altra migliore garanzia che nella docilità alla Tradizione e all’autorità del magistero della santa Chiesa.  
Amen.
(Preghiera del Papa Paolo VI per conseguire la Fede)
io ho questa indubitata e ferma fede, e questa speranza nella infinita bontà divina
Angela Merici, Regola, Proemio

domenica 4 novembre 2012

San Carlo Borromeo (4 novembre, memoria)

Madonna col Bambino tra i santi Latino e Carlo Borromeo
(Brescia. Santuario di S. Angela)
Il dipinto è collocato sopra la sepoltura delle sorelle Maddalena (1838 – 1923) ed Elisabetta (1839 – 1919) Girelli, che ripristinarono la Compagnia di Sant’Orsola nel 1866.
Il card. Borromeo è ritratto nella parte sinistra del dipinto; la fanciulla che sta al centro ..... sta a significare la nuova strada da percorrere. Quella strada che lo stesso san Carlo indica con il dito della mano incrociata con l'altra reggente il pastorale (Sergio Pagiaro, Santuario S. Angela Merici, 1985,  p. 54)





Il legame particolare della Compagnia di S. Orsola di Brescia con il Visitatore Apostolico San Carlo Borromeo, ha una lunga ed articolata lettura. Tra le diverse prospettive e interpretazioni, va riconosciuto al cardinale Borromeo il suo significativo apporto nello sviluppo e nella diffusione della Compagnia




Lui non abbandonerà mai questa Compagnia fin che il mondo durerà...beati coloro che veramente se ne prenderanno cura.
Angela Merici, Testamento, Legato undicesimo

mercoledì 31 ottobre 2012

Il ruolo delle donne nel Concilio Vaticano II

Geracio croceo
Tra le molte opportunità per una rilettura del Concilio Vaticano II, a 50 anni dalla sua apertura, propongo questa interessante testimonianza della teologa Marinella Perroni.
L'augurio che ci facciamo è che, nel mare agitato del mondo, sappiamo come cristiani orientarci al meglio, riprendendo in mano la "bussola del Concilio".


così che tutti insieme concorrano a portarvi rimedio.
Angela Merici, Regola, Capo XI Del Governo
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