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domenica 14 agosto 2011

La donna delle briciole

Lilia Sebastiani, in Donne dei Vangeli (Ed. Paoline, 1994), commenta il brano di Mt. 15, 21-28. Ne proponiamo un estratto


"... Benchè umile, questa donna è anche indomabile. Non sembra che si risenta della durezza di Gesù - e sarà un fatto di semplice pazienza o di più profonda comprensione? -, tuttavia nell'intimo è così persuasa  del proprio buon diritto , che non può nemmeno sfiorarla l'idea di cedere, di rinunciare. Sembra che non si meravigli  di venir trattata male da un rabbi ebreo, ma stranamente l'atteggiamento iniziale di Gesù non influisce sulla fede profonda che ha in lui.
Per noi è soprattutto una donna che ha il CORAGGIO DI ESSERCI. Supplica per un miracolo. Ma, anche nella supplica, è come se difendesse un diritto. La sua incrollabile fermezza, animata nello stesso tempo dall'amore naturale materno e dalla fede soprannaturale che le fa riconoscere Gesù al di là delle evidenze, ha parte nell'evento di salvezza che si compie.
La sua voce insistente, così sommessa ma così intrepida, sembra la voce di tutte le minoranze oppresse della storia. E' infinitamente significativo che proprio questa donna - pagana, quindi senza radici storiche nella vicenda del popolo eletto - appaia in singolare continuità con i giusti interlocutori di Dio dell'Antico Testamento. In lei vi è qualcosa di Giacobbe che lotta con Dio, qualcosa di Mosè intercessore per gli altri, qualcosa di Giobbe e della sua impotenza che trionfa...
L'idea delle briciole che cadono dalla tavola evoca il mistero del regno, un mistero di sovrabbondanza non limitabile all'interno di categorie o di progetti ristretti...."

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