Tratto da
Novena dello Spirito Santo, a cura di Elisabetta Girelli. (Tip. Donati, Rovato. Brescia 14 maggio 1950)
Punto I
Considera come in questo giorno, solennissimo un tempo presso gli Ebrei, il Signore apparve fra i tuoni e i lampi sul monte Sinai e diede al popolo i suoi Comandamenti; ma nella pienezza dei tempi mandò in questo stesso giorno il suo santo Spirito, per dare a noi la legge non più di timore, ma tutta di amore. Perciò i santi dicono che la venuta dello Spirito Santo fu piena di carità; ed il divino Spirito per comunicarsi alla Chiesa adunata nel Cenacolo prese appunto la forma visibile di fuoco, per dimostrare gli effetti della carità che veniva ad accendere nel cuore degli Apostoli e dei fedeli. Oh!, fuoco divino, fate che io pure partecipi ai vostri beati ardori, e risenta in me gli effetti salutari che producete nelle anime! Il fuoco purifica, e così gli Apostoli nel ricever lo Spirito Santo rimasero purificati dalle loro imperfezioni: il fuoco illumina, e gli Apostoli ricevettero la scienza dei Santi; il fuoco accende, si dilata e si solleva in alto, e così il divino Amore accese e dilatò le beate sue fiamme nel cuor degli Apostoli, e li trasformò in uomini del tutto spirituali e celesti, affinché potessero predicar Gesù Cristo in tutto il mondo.
Punto II
Considera altre meraviglie che lo Spirito Santo operò in questo giorno negli Apostoli. Infuse in loro una fortezza del tutto soprannaturale, sicchè quelli che prima se ne stavano rinchiusi nel cenacolo pel timore dei Giudei, nel giorno stesso di Pentecoste uscirono tutti infiammati di santo zelo a predicare Gesù Cricifisso in mezzo a Gerusalemme; ed incontrarono con giubilo persecuzioni, ignominie, prigionia e battiture per causa di Lui. Oh! quanto abbiamo bisogno d'un po' di fortezza per vincere i riguardi umani e dichiararci apertamente seguaci di Gesù Cristo in faccia al mondo! Preghiamo lo Spirito Santo ad operare anche in noi questa salutare mutazione; e proponiamo dal canto nostro di corrispondere più fedelmente alla grazia ricevuta a tal fine nella santa Cresima. In essa fummo segnati in fronte col segno della Croce, ed insigniti dal carattere augusto di soldati di Gesù Cristo, ma poi quante volte siamo venuti meno a sì gloriosa professione! Umiliamoci della nostra dappoccaggine, viltà e debolezza in tante occasioni nelle quali avremmo dovuto confessare generosamente la nostra fede; scongiuriamo Dio che ci perdoni, e ci fortifichi col suo Santo Spirito, come ha fatto cogli Apostoli e con tanti Martiri, che confortati dalla sua grazia confessarono Gesù Cristo in faccia ai tormenti ed alla morte stessa.
Punto III
Grandi furono anche le meraviglie che lo Spirito Santo operò in questo giorno per mezzo degli Apostoli. Poichè non appena le loro lingue prodigiosamente furono mosse a predicare Gesù Cristo, molti cuori si piegarono docili a ricevere la verità, e migliaia di anime si convertirono alla fede. Oh! quanto bene fecero al mondo dodici poveri pescatori perchè pieni dello Spirito di Dio! Un uomo solo, ancorchè sia rozzo, povero ed ignorante ma abbia nel cuore l'amor di Dio può rendersi più utile al prossimo che se possedesse tute le ricchezze dell'universo... Tu stesso che leggi queste pagine, coll'aiuto dello Spirito Santo, quanto potresti fare nel tuo stato mediante i buoni esempi, le buone opere, i buoni consigli!.... Potresti santificare la tua famiglia, santificare i tuoi compagni e tirare al Cielo tante altre anime. Che se nol fai, e vivi in sì deplorabile sterilità per te stessa e per gli altri è perchè non procuri d'aver Dio nel cuore. Il tuo cuore è pieno sempre di mondo, di vani affetti e desideri per le cose terrene, e pieno ancora di te stesso e non vi può trovare luogo lo Spirito Santo. Vuotalo oggi alfine di tutto ciò che non è Dio o per Dio, e poi presentalo allo Spirito Santo e pregalo così:
Santissimo Spirito Paraclito, Padre dei poveri, Consolatore degli afflitti, Lume dei cuori, prostrati alla vostra presenza vi adoriamo con profondissimo ossequio, vi benediciamo mille volte, ed insieme coi Serafini che stanno davanti al vostro trono ripetiamo anche noi: Sanctus, Sanctus, Sanctus.
Crediamo fermamente che voi siete Dio, consostanziale al Padre ed al Figlio divino. Speriamo nella vostra infinita bontà che abbiate a salvare e santificare le nostre anime.
Vi amiamo, o divino Amore, con tutti gli affetti nostri sopra tutte le cose, perchè voi siete infinita bontà unicamente degna di tutti gli amori.
E poichè noi ingrati ciechi alle vostre sante ispirazioni tante volte vi abbiamo offeso con i nostri peccati, ve ne chiediamo colle lagrime agli occhi umilmente perdono.
Vi offriamo questo nostri freddissimo cuore, e vi preghiamo di penetrarlo con un raggio della vostra luce, e con una scintilla del vostro fuoco, acciò si dilegui il durissimo ghiaccio delle nostre iniquità. Voi che riempiste di immense grazie l'anima di Maria SS., ed infiammaste di santo zelo i cuori degli Apostoli, deh! infervorate del vostro amore anche le anime nostre.
Voi siete Spirito Divino, avvalorateci contro gli spiriti maligni.
Siete fuoco, accendeteci nel vostro amore.
Siete luce, rischiarateci la mente alla cognizione delle cose eterne.
Siete colomba, dateci l'innocenza dei costumi.
Siete aura soave, dissipate in noi i venti delle passioni.
Siete lingua, insegnateci il modo di sempre benedirvi.
Siete nuvola, proteggeteci coll'ombra del vostro patrocinio.
Siete finalmente il datore di tutti i ben, deh!, animateci, vi prego, colla vostra carità, governateci colla vostra bontà, salvateci colla vostra misericordia, affinchè vi benediciamo, vi lodiamo, vi amiamo, prima nel tempo e poi in Cielo per tutta l'eternità. Così sia.
e si stia anche in orazione con quanta forza di spirito si potrà fino al giorno dell'invio dello Spirito Santo, cioè fino a pasqua di maggio, domandando che si compia la grande promessa fatta da Gesù Cristo ai suoi eletti e ben disposti.
Angela Merici, Regola, capo IV Del digiuno