piccolo laboratorio di condivisione "mericiana" per persone che non hanno la presunzione di essere già arrivate...
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sabato 20 settembre 2014
Otto pellegrini, "amici" di sant'Angela di Brescia, camminano da Sulmona a Monte Sant'Angelo:
Giovedì 18 settembre otto 'amici' pellegrini della parrocchia di Santa Angela Merici di Brescia, sono partiti alla volta di Sulmona per concludere gli ultimi 286 dei 900 km del “Cammino di San Francesco”. Quando arriveranno a Monte Sant’Angelo nel Gargano lasceranno in ricordo una maglietta riproducente s. Angela pellegrina. Le altre tappe del percorso erano già state camminate nel 2007, 2008, 2013. Per salutare questi amici in partenza ieri sera è stata presieduta da don Flavio Saleri una Celebrazione Eucaristica nella bellissima chiesa di San Giacomo a Ponte Mella (Brescia, in fondo a Via Milano, tra la tangenziale e il fiume Mella), chiesa dei pellegrini e prossimamente sede di “Brescia in cammino”.
domenica 7 settembre 2014
Ascolta, o Maria, la nostra preghiera
Insegnaci ad ammirare,
insegnaci a ben pensare,
insegnaci a meditare.
La tua fortezza vogliamo, o Maria,
dolce e mite
e insieme libera e intrepida,
a fianco del tuo Figliolo,
anche nel giorno supremo della croce.
Ascolta, o Maria, la nostra preghiera.
Un mondo vecchio e deluso,
dopo le catastrofi che hanno colpito
la nostra generazione,
attende l'afflusso di una gioventù nuova.
Un mondo in fermento per tanto sviluppo
di scienza e di tecnica
attende giovani capaci di guidarlo
e di idealizzarlo.
Un mondo agitato
da tanti contrasti sociali
attende giovani che credano nella viva
e fraterna socialità
che scaturisce dal Vangelo.
Che cosa porteremo al mondo che ci aspetta?
Con il tuo aiuto, o Maria, porteremo l'amore, la nostra preghiera,
e tu che ce la metti nel cuore,
ottieni che sia esaudita..
PAOLO VI
Santuario Madonna della Formigola (Corticelle, Bs) |
insegnaci a meditare.
La tua fortezza vogliamo, o Maria,
dolce e mite
e insieme libera e intrepida,
a fianco del tuo Figliolo,
anche nel giorno supremo della croce.
Ascolta, o Maria, la nostra preghiera.
Santuario Madonna della Formigola (Corticelle, Bs) |
dopo le catastrofi che hanno colpito
la nostra generazione,
attende l'afflusso di una gioventù nuova.
Un mondo in fermento per tanto sviluppo
di scienza e di tecnica
attende giovani capaci di guidarlo
e di idealizzarlo.
Un mondo agitato
da tanti contrasti sociali
e fraterna socialità
che scaturisce dal Vangelo.
Che cosa porteremo al mondo che ci aspetta?
Con il tuo aiuto, o Maria, porteremo l'amore, la nostra preghiera,
e tu che ce la metti nel cuore,
ottieni che sia esaudita..
domenica 20 luglio 2014
Da dove viene la zizzania?
Nel Vangelo di oggi troviamo questa domanda: “Signore,
non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”
(Mt. 13,27).
L’interrogativo nasce da un bisogno di comprensione
profondo, che riguarda proprio Dio e il suo modo di essere presente nel mondo e
nella storia di ogni uomo. Anche la
filosofia si pone da sempre in modo acuto questa domanda: “ se Dio esiste, da
dove viene il male”?
La domanda esprime una questione drammatica per l’uomo
di ogni tempo, che vive dentro di sé la contraddizione di voler tendere al
bene, ma di sperimentare dentro di sé il male, nelle sue molteplici forme
(invidie, gelosie, rivalità, avarizia, maldicenza (possiamo chiamarla
“gossip?”), indifferenza, sfruttamento, orgoglio, egocentrismo, sopraffazione violenza…e
così via),
La tentazione fondamentale è quella di non
riconoscerlo immediatamente dentro di noi, preferendo trasferire sugli altri le
cause e le conseguenze del male secondo il principio ben noto sin
dall’antichità ed espresso nel rito del “capro espiatorio”; un rito che oggi
non richiede animali, ma altri uomini-donne-società sui quali trasferire “la
colpa” delle contraddizioni che invece s sono ben alloggiate nel nostro intimo.
Prendere coscienza del male dentro di noi, è il primo atto indispensabile per intraprendere un cammino di umanizzazione contrassegnato da libertà e amore.
Prendere coscienza del male dentro di noi, è il primo atto indispensabile per intraprendere un cammino di umanizzazione contrassegnato da libertà e amore.
Globo di barba di becco |
Sant'Angela, men consapevole delle tenebre presenti anche nel suo cuore, ci offre - nel capitolo V della Regola sull'Orazione - una preziosa indicazione: "Bona est oratio cum ieiunio".
Digiuno per far fronte "agli appetiti dela carne et proprii sentimenti"
Preghiera per chiedere " a Dio la gratia della vita spirituale"
Vedendo in me tanti errori, tante bruttezze et vituperii…son constretta, dì et notte, andando, stando, operando e pensando, di proclamare et gettar crisi al Cielo, et domandar misericordia et spatio di penitentia.
Angela Merici, Regola, Capo V dell'Orazione
giovedì 10 luglio 2014
Il carisma mericiano nella quotidianità
Sono felice di essere figlia di S. Angela nella storia di ogni giorno.
Non è pensabile un'interruzione, anzi posso solo dire che più trascorre il tempo, più ne vedo il valore, l'importanza, la semplicità e fattibilità.
Cosa dunque ha pensato S. Angela Merici nel 1500, per me, per le mie consorelle e per la Chiesa tutta? Lei, così docile alle Divine ispirazioni, ha lasciato che il Maestro interiore soffiasse un alito di creazione nuova, arrivato fino al 3° millennio e che continuerà nei secoli.
Questa novità consiste nel dare a Dio quel che è di Dio e al mondo ciò di cui ha bisogno.
S. Angela ha portato al massimo la sua unione sponsale con il "Figliuol di Dio…andando, stando, credendo, sperando,…facendo calde orazioni, donando ogni cosa sua interiore ed esteriore a sua Divina Maestà".
Ella non ha vissuto in monastero questa magnifica realtà, ma nella sua casa di Desenzano, nella società semplice del paese, come pure nell'elegante Salò, fino a spingersi a Brescia e divenire punto di riferimento al popolo, ai nobili e a tutta la città civile e religiosa.
E' stata una donna laica, ma consacrata e in un punto della sua Regola dice di "…obbedire a Dio, alla santa Chiesa, ai genitori, alle leggi civili, ad ogni creatura purché non ci sia comandata cosa contro l'onor divino e la propria onestà e salute. E soprattutto obbedire alle Divine ispirazioni".
Quale sapienza!
In queste linee mericiane c'è un indirizzo per ognuna che vuol seguire le orme di S. Angela.
Vedere tutto con gli occhi di Dio, consacrare a Lui la vita semplice di ogni giorno, affidarci totalmente, lavare i piedi in ogni necessità, lasciarceli lavare quando ne abbiamo bisogno o gli altri desiderano farlo.
Questa reciprocità vale nella Compagnia, nella società civile, in famiglia, nel lavoro, nella casa di riposo.
Vivere la consacrazione nel mondo non concede tregua, ma fa felici perché la vita acquista sapore e valore presso Dio e presso gli uomini.
Quando io ho cominciato ad apprezzare e ad aderire a questo carisma ero infermiera pediatrica, poi sono passata con gli adulti dializzati e poi sul territorio nei poliambulatori.
Sempre ho avuto la gioia e la serenità necessaria per fare un servizio a tutti quelli che avvicinavo e loro mi hanno arricchito.
Il Signore e S. Angela mi hanno guidato nella buona e cattiva sorte, come in un patto sponsale.
E come me, penso a tutte le Consorelle che prestano la loro opera nel pubblico o nel privato. Non c'è un settore più importante di un altro, quando esiste il bisogno di un servizio!
Il carisma mericiano è molto duttile, si adatta ai luoghi e alle persone, non comporta segni di distinzione: "spreca" il suo tempo a servizio di Gesù, come faceva la Madonna, san Giuseppe…. Sta nel mondo come loro e rimanda a Dio ogni cosa creata, con letizia e semplicità.
Qual è la differenza dai comuni laici? Quella che non si vede ma che dà valore a una vita interamente donata con la verginità del corpo e del cuore.
Qualcosa che va scomparendo con facilità.
Eppure l'azione potente dello Spirito Santo ci fa procedere, obbedendo anche alle leggi civili o facendo l'obiezione di coscienza (fuori moda e ostacolata) se sono contro l'onor Divino o danneggiano le persone. Molte volte questa discriminante è causa di sofferenza acuta e continua, ma è anche la nostra gioia per l'amore che portiamo al bene comune dei fratelli.
La quotidianità, che non ha apparenza, ci conferma che siamo sulla buona strada per seguire il "nostro comune Amatore" e che da Lui proviene il dono singolare della sponsalità e maternità spirituale.
S. Angela, nei suoi scritti, ci dice che dobbiamo "essere unite insieme e che il trovarsi è di grande giovamento"; perciò i nostri incontri di Compagnia sono di aiuto al vivere lo stesso stile di vita e a sostenerci vicendevolmente.
La famiglia spirituale ha una Madre e tante Sorelle. Il volersi bene e l'andar d'accordo è segno certo che si cammina per la via gradita e accetta a Dio.
Noi lo ringraziamo di questa ricchezza, sperando che la famiglia aumenti di numero e in santità.
GIUSI GREGORI, figlia di sant'Angela di Brescia
Non è pensabile un'interruzione, anzi posso solo dire che più trascorre il tempo, più ne vedo il valore, l'importanza, la semplicità e fattibilità.
Cosa dunque ha pensato S. Angela Merici nel 1500, per me, per le mie consorelle e per la Chiesa tutta? Lei, così docile alle Divine ispirazioni, ha lasciato che il Maestro interiore soffiasse un alito di creazione nuova, arrivato fino al 3° millennio e che continuerà nei secoli.
Questa novità consiste nel dare a Dio quel che è di Dio e al mondo ciò di cui ha bisogno.
S. Angela ha portato al massimo la sua unione sponsale con il "Figliuol di Dio…andando, stando, credendo, sperando,…facendo calde orazioni, donando ogni cosa sua interiore ed esteriore a sua Divina Maestà".
Ella non ha vissuto in monastero questa magnifica realtà, ma nella sua casa di Desenzano, nella società semplice del paese, come pure nell'elegante Salò, fino a spingersi a Brescia e divenire punto di riferimento al popolo, ai nobili e a tutta la città civile e religiosa.
E' stata una donna laica, ma consacrata e in un punto della sua Regola dice di "…obbedire a Dio, alla santa Chiesa, ai genitori, alle leggi civili, ad ogni creatura purché non ci sia comandata cosa contro l'onor divino e la propria onestà e salute. E soprattutto obbedire alle Divine ispirazioni".
Quale sapienza!
In queste linee mericiane c'è un indirizzo per ognuna che vuol seguire le orme di S. Angela.
Vedere tutto con gli occhi di Dio, consacrare a Lui la vita semplice di ogni giorno, affidarci totalmente, lavare i piedi in ogni necessità, lasciarceli lavare quando ne abbiamo bisogno o gli altri desiderano farlo.
Questa reciprocità vale nella Compagnia, nella società civile, in famiglia, nel lavoro, nella casa di riposo.
Vivere la consacrazione nel mondo non concede tregua, ma fa felici perché la vita acquista sapore e valore presso Dio e presso gli uomini.
Quando io ho cominciato ad apprezzare e ad aderire a questo carisma ero infermiera pediatrica, poi sono passata con gli adulti dializzati e poi sul territorio nei poliambulatori.
Sempre ho avuto la gioia e la serenità necessaria per fare un servizio a tutti quelli che avvicinavo e loro mi hanno arricchito.
Il Signore e S. Angela mi hanno guidato nella buona e cattiva sorte, come in un patto sponsale.
E come me, penso a tutte le Consorelle che prestano la loro opera nel pubblico o nel privato. Non c'è un settore più importante di un altro, quando esiste il bisogno di un servizio!
Il carisma mericiano è molto duttile, si adatta ai luoghi e alle persone, non comporta segni di distinzione: "spreca" il suo tempo a servizio di Gesù, come faceva la Madonna, san Giuseppe…. Sta nel mondo come loro e rimanda a Dio ogni cosa creata, con letizia e semplicità.
Qual è la differenza dai comuni laici? Quella che non si vede ma che dà valore a una vita interamente donata con la verginità del corpo e del cuore.
Qualcosa che va scomparendo con facilità.
Eppure l'azione potente dello Spirito Santo ci fa procedere, obbedendo anche alle leggi civili o facendo l'obiezione di coscienza (fuori moda e ostacolata) se sono contro l'onor Divino o danneggiano le persone. Molte volte questa discriminante è causa di sofferenza acuta e continua, ma è anche la nostra gioia per l'amore che portiamo al bene comune dei fratelli.
La quotidianità, che non ha apparenza, ci conferma che siamo sulla buona strada per seguire il "nostro comune Amatore" e che da Lui proviene il dono singolare della sponsalità e maternità spirituale.
S. Angela, nei suoi scritti, ci dice che dobbiamo "essere unite insieme e che il trovarsi è di grande giovamento"; perciò i nostri incontri di Compagnia sono di aiuto al vivere lo stesso stile di vita e a sostenerci vicendevolmente.
La famiglia spirituale ha una Madre e tante Sorelle. Il volersi bene e l'andar d'accordo è segno certo che si cammina per la via gradita e accetta a Dio.
Noi lo ringraziamo di questa ricchezza, sperando che la famiglia aumenti di numero e in santità.
GIUSI GREGORI, figlia di sant'Angela di Brescia
domenica 6 luglio 2014
Guida i nostri passi
Fin dal primo mattino a te,
o Padre, ci rivolgiamo,
perché sei l'unico nostro sostegno:
in te solo trova ristoro
la nostra sete infinita;
guida i nostri passi
con la luce della tua verità
fino a che potremo vedere
in pienezza il tuo volto.
Dio, che sei e che eri, e sarai,
per te la terra continua
a fiorire e a sperare;
per te fiorisce
anche il diritto e la giustizia:
e cioè, il tuo Figlio
continui a venire,
il suo nome sorpassi ogni tempo
e risplenda più a lungo del sole.
A te, Padre, la gloria,
a te, Figlio, l'amore,
a te, Spirito, il canto.
DAVID MARIA TUROLDO
non solo supereremo facilmente tutti i pericoli e le avversità, ma li vinceremo anche con grande gloria e gaudio nostro. Anzi, passeremo questa nostra brevissima vita consolatamente, e ogni nostro dolore e tristezza si volgeranno in gaudio e allegrezza.
Angela Merici, Regola, prologo
o Padre, ci rivolgiamo,
perché sei l'unico nostro sostegno:
in te solo trova ristoro
la nostra sete infinita;
guida i nostri passi
con la luce della tua verità
fino a che potremo vedere
in pienezza il tuo volto.
Dio, che sei e che eri, e sarai,
per te la terra continua
a fiorire e a sperare;
per te fiorisce
anche il diritto e la giustizia:
e cioè, il tuo Figlio
continui a venire,
il suo nome sorpassi ogni tempo
e risplenda più a lungo del sole.
A te, Padre, la gloria,
a te, Figlio, l'amore,
a te, Spirito, il canto.
DAVID MARIA TUROLDO
non solo supereremo facilmente tutti i pericoli e le avversità, ma li vinceremo anche con grande gloria e gaudio nostro. Anzi, passeremo questa nostra brevissima vita consolatamente, e ogni nostro dolore e tristezza si volgeranno in gaudio e allegrezza.
Angela Merici, Regola, prologo
domenica 20 aprile 2014
Buona Pasqua
venerdì 14 marzo 2014
Preghiera per la Quaresima
Signore della mia vita
allontana da me
lo spirito dell'ozio
della tristezza
del dominio
e le parole vane.
Accorda al tuo servo
lo spirito di castità
di umiltà
di perseveranza
e la carità che non viene mai meno.
Si, mio Signore e mio Re
concedimi di vedere i miei peccati
e di non giudicare il fratello.
Tu sei benedetto
nei secoli dei secoli.
Amen
Efrem il Siro
allontana da me
lo spirito dell'ozio
della tristezza
del dominio
e le parole vane.
Accorda al tuo servo
lo spirito di castità
di umiltà
di perseveranza
e la carità che non viene mai meno.
Si, mio Signore e mio Re
concedimi di vedere i miei peccati
e di non giudicare il fratello.
Tu sei benedetto
nei secoli dei secoli.
Amen
Efrem il Siro
Ahi! Misera me che, entrando nel segreto del mio cuore, dalla vergogna non oso alzare gli occhi al cielo
Angela Merici, Regola, Capo V Dell'orazione
domenica 26 gennaio 2014
26 gennaio 2014 - Unite di cuore, sarete una fortissima rocca
In quest’ultimo ricordo ritorna il
desiderio e la preghiera di Gesù prima di morire. La comunione, l’unità, è il
luogo dove dimora il Signore. E’ una comunione in Cristo, che si allarga alla
Madre di Dio, ai Santi, al Paradiso! E’ come se si ristabilisse quell’armonia
di tutte le cose, spezzata dal peccato. Angelo la raccomanda “fin col sangue”, consapevole del
necessario cammino di liberazione dalla propria volontà: questo “insieme” è
segno e garanzia di vita e di grazia.
Ultimo
Ricordo [nono]
L’ultima
raccomandazione mia che vi faccio, e con la quale fin col sangue vi prego, è
che siate concordi, unite insieme tutte d’un cuore e d’un volere.
Siate legate
l’una all’altra col legame della carità, apprezzandovi, aiutandovi, sopportandovi
in Gesù Cristo.
Perché, se vi
sforzerete di essere così, senza dubbio il Signore Dio sarà in mezzo a voi,
avrete in
vostro favore la Madonna,
gli Apostoli,
tutti i Santi
e le Sante,
gli Angeli,
insomma tutto
il cielo e tutto l’universo.
Perché Dio ha
predisposto dall’eternità così: che coloro che sono concordi nel bene per suo
onore, abbiano ogni prosperità, e ciò che fanno vada a buon fine avendo essi in
loro favore Dio stesso e ogni sua creatura.
Considerate
dunque quanto è importante tale unione e concordia.
Allora
desideratela,
cercatela,
abbracciatela,
conservatela
con tutte le vostre forze.
E io vi dico
che, stando voi tutte così insieme unite di cuore, sarete come una fortissima
rocca o torre inespugnabile
contro tutte
le avversità,
e
persecuzioni,
e inganni
diabolici.
E ancora vi
do la certezza che ogni grazia che domanderete a Dio vi sarà concessa
infallibilmente.
E io sempre
sarò in mezzo a voi, aiutando le vostre preghiere.
Animatele,
dunque, a compiere coraggiosamente l’impresa incominciata.
E nello
stesso tempo rallegratevi perché senza dubbio quel che vi dico avverrà.
Oltre alla
grandissima ed inapprezzabile grazia che l’Amatore mio, anzi nostro, vi darà al
punto estremo della morte;
perché è nei
grandi bisogni che si riconosce la vera amicizia.
E ritenete
per certo che allora specialmente conoscerete che io vi sono fedele amica.
Ora vi
lascio; state contente, e abbiate viva fede e speranza.
Ma prima
voglio che siate benedette, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen”.
Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro
sabato 25 gennaio 2014
25 gennaio 2014 - Tutte sono creature di Dio
Il cammino spirituale di ogni persona
è custodito nel mistero di Dio. Angela ne è consapevole, come rivela la sua
preghiera, dove apre totalmente il cuore a lui, senza paura di mostrarsi
peccatrice, amata. La fiducia totale in Dio, che può tutto, è il fondamento
della speranza e dello sguardo buono e misericordioso su ogni creatura, pur
correggendola con amore e carità. Dio può trasformare la pietra grezza in un
capolavoro.
Ottavo
Ricordo
perché tutte
sono creature di Dio, e voi non sapete che cosa lui voglia fare di loro.
Infatti, come
potete sapere voi se quelle che vi sembrano più da poco e di minor conto non
siano per diventare le più generose e le più gradite alla sua maestà?
E poi, chi
può giudicare il cuore e i pensieri nascosti nell’intimo della creatura?
Allora
accettatele con amore e sopportatele tutte egualmente, perché non sta a voi
giudicare le ancelle di Dio: il quale sa bene che cosa ne vuol fare;
lui che (come
dice la Scrittura) dalle pietre può cavare dei figlioli celesti.
Voi fate
nondimeno la vostra parte correggendole con amore e carità se le vedrete cadere
in qualche errore per qualche fragilità umana,
così non
cesserete di potare questa vite che vi è affidata.
E poi
lasciate fare a Dio, il quale farà cose mirabili a suo tempo e quando gli piacerà.
Dalla Regola,
Dell’Orazione, Cap. V
Mi dolgo d’esser stata
tanto lenta a incominciare a servire
la tua divina Maestà.
Ahimè! finora non ho mai
sparso neppure una piccola goccia di sangue
per amor tuo,
e nemmeno sono stata
obbediente ai tuoi divini precetti,
e ogni avversità mi è
stata aspra per il mio poco amore per te.
Signore, in luogo di quelle
misere creature che non ti conoscono,
né si curano di essere
partecipi ai meriti della tua sacratissima passione,
mi si spezza il cuore, e
volentieri (se lo potessi)
darei io stessa il mio
sangue per aprire la cecità delle loro menti.
Perciò, Signore mio,
unica vita e speranza mia,
ti prego: degnati di
ricevere questo mio cuore vilissimo ed impuro,
e di bruciare ogni suo
affetto e ogni sua passione nell’ardente fornace del tuo divino amore.
Ti prego: ricevi il mio
libero arbitrio,
ogni atto della mia
volontà, la quale da sé, infetta com’è dal peccato, non sa discernere il bene
dal male.
Ricevi ogni mio pensare,
parlare ed operare;
insomma: ogni cosa mia,
tanto interiore quanto esteriore.
Tutto questo io offro ai
piedi della tua divina Maestà.
E ti prego, degnati di
riceverlo, benché io ne sia indegna.
Amen.”
Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro
venerdì 24 gennaio 2014
24 gennaio 2014 - E fate vita nuova
"Come può nascere un uomo quando è vecchio?” E’ la domanda di Nicodemo a Cristo (Gv 3, 4), che gli rivela il mistero di una nuova nascita, dall’alto, possibile solo nello Spirito. Proprio lo Spirito, che Angela Merici accoglie, nella preghiera e supplica incessante è l’autore della vita nuova che lei vive e invita a percorrere.
Sappiate che
avete da difendere e salvaguardare le vostre pecorelle dai lupi e dai ladri, …
Perché molti,
sotto specie di buon consiglio, sogliono smuovere la mente di molte poverette
da qualche loro buon sentimento e proponimento.
Ora, quanto
al preservarle dalle pestifere opinioni degli eretici, quando sentirete che
qualche predicatore o altra persona ha fama di eresia,
o predica
cose nuove oltre l’usanza comune della Chiesa,
e contro
quello che avete avuto da noi,
allora, con
bella maniera, tenete lontane le vostre figlioline dall’ascoltare simili persone.
Perché accade
spesso che si piantino nella mente certe cattive sementi che poi a stento si
possono sradicare.
Sicché anche
voi non abbiate dimestichezza con loro.
Lasciateli
nel loro stato.
Tenete ognuno
per buono,
ma siate
prudenti per il bene vostro.
Perché è
meglio seguire senza pericolo il certo, piuttosto che l’incerto con pericolo.
Tenete
l’antica strada e usanza della Chiesa, ordinate e confermate da tanti Santi per
ispirazione dello Spirito Santo. E fate vita nuova.
Quanto alle
altre opinioni che adesso sorgono e sorgeranno, lasciatele andare come cose che
non vi riguardano.
Ma pregate e
fate pregare, perché Dio non abbandoni al sua Chiesa, ma la voglia riformare
come a lui piace,
e come vede
essere meglio per noi,
e più ad
onore e gloria sua.
In questi
tempi pericolosi e pestiferi, infatti, non troverete altro ricorso che rifugiarvi
ai piedi di Gesù Cristo,
perché se è
lui che vi governerà e vi insegnerà, sarete istruite, come dice ancora il
Profeta: beato è colui che tu, Signore, avrai istruito.
Allora
umiliatevi sotto la sua mano potente gridando col profeta e sarete illuminate.
Dalla Regola,
dell’Orazione, Cap. V
Signor mio, illumina le
tenebre del mio cuore,
e dammi la grazia di
morire
piuttosto che offendere
oggi stesso la tua divina Maestà.
E rendi sicuri i miei
affetti e i miei sensi,
così che non deviino né a
destra né a sinistra,
né mi distolgano dal luminosissimo
tuo volto, che fa contento
ogni cuore afflitto.
Misera me che, entrando
nel segreto del mio cuore,
dalla vergogna non oso
alzare gli occhi al cielo;
merito, infatti, di esser
divorata da viva nell’inferno,
poiché vedo in me tanti
errori, tante bruttezze e tendenze riprovevoli
Sono, dunque, costretta,
giorno e notte, andando, stando, operando, pensando, a confessarmene ad alta
voce a gridare verso il cielo, chiedendo misericordia e il tempo di far
penitenza.
Degnati, o benignissimo Signore, di perdonarmi tante offese,
e ogni mio fallo che mai
abbia commesso fino ad ora dal giorno del santo battesimo.
Degnati di perdonare i
peccati, anche di mio padre e di mia madre, e dei miei parenti ed amici, e del
mondo intero.
Te ne prego per la tua sacratissima
passione e per il tuo sangue
prezioso sparso per amor nostro;
per il tuo santo nome:
sia esso benedetto sopra la rena del mare, sopra le gocce delle acque, sopra
la moltitudine delle stelle.
Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro
giovedì 23 gennaio 2014
23 gennaio 2014 - Le vostre figlioline possano specchiarsi in voi
Dall’amore
ricevuto da Dio, che ha preceduto con il suo amore, ogni orsolina è chiamata a
far crescere Cristo nel prossimo, innanzitutto con l’esempio e la testimonianza
della vita. Fanno eco le parole della Regola, dove Angela ricorda che tutti i
nostri comportamenti siano di edificazione per gli altri. Si tratta di collaborare
con Cristo affinché possa crescere l’uomo nuovo, per giungere insieme a
edificare il suo Corpo, la Chiesa.
Voi vivete e
comportatevi in modo che le vostre figlioline possano specchiarsi in voi.
E quel che
volete che loro facciano, fatelo voi per prime.
In qual modo
potrete voi riprenderle o ammonirle di qualche errore, se questo si trova ancora
in voi?
Ovvero
richiamarle e indurle a qualche virtù, se non l’avete voi per prime?
o se almeno
non incominciate a praticarla insieme a loro?
Allora, fate
in modo che, ancora per il vostro esempio, si muovano e si incoraggino al
vivere virtuoso.
E vogliatevi
conformare con loro in ogni atto di onestà e virtù a voi conveniente e
possibile, specialmente nel comportamento, nel frequentare la confessione e la
comunione, e in altre simili opere.
Perché è cosa
giusta e conveniente che le madri siano di esempio e di specchio alle figliole,
specialmente nell’onestà e nel comportamento, e in altre azioni ordinarie e
fuori dell’ordinario.
Dalla Regola, Della
verginità, Cap. IX
Ognuna deve dunque in
ogni cosa comportarsi così da non commettere né in se stessa, né nei confronti
del prossimo, cosa alcuna che sia indegna di spose dell’Altissimo.
Allora: soprattutto si
tenga il cuore puro e la coscienza monda da ogni pensiero cattivo,
da ogni ombra d’invidia e
di malevolenza
da ogni discordia e
cattivo sospetto,
e da ogni altro desiderio
cattivo e cattiva volontà.
Ma sia lieta, e sempre
piena di carità, e di fede, e di speranza in Dio.
E il comportamento col
prossimo sia giudizioso e modesto, come dice san Paolo: il vostro riserbo e la
vostra prudenza siano visibili a tutti, di modo che ogni vostro atto e ogni vostro parlare siano onesti e misurati,
non nominando Dio invano,
non giurando, ma dicendo
soltanto con modestia: sì, sì, oppure no, no, come Gesù Cristo insegna,
non rispondendo
superbamente,
non facendo le cose
malvolentieri,
non restando adirata,
non mormorando,
non riportando cosa
alcuna di male.
Insomma: non facendo
atto, né gesto alcuno che sia indegno in particolare di chi porta il nome di
serve di Gesù Cristo.
Ma tutte le parole, gli
atti e i comportamenti nostri siano sempre di ammaestramento e di edificazione
per chi avrà a che fare con noi,
avendo noi sempre nel
cuore un’ardente carità.
Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro
mercoledì 22 gennaio 2014
22 gennaio 2014 - Gesù unico tesoro
Il vero e unico tesoro di
Angela Merici è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, sua divina Maestà, il
Tutto, lo Sposo che l’ha prevenuta con un’iniziativa
d’amore. È Lui il riferimento costante dei suoi desideri, pensieri e
azioni, l’Amatore, il suo Signore, unica sua vita e speranza.
Il carisma mericiano, affidato ad ogni
orsolina, è rivelare nella Chiesa il mistero di Cristo-Sposo e testimoniarlo al
mondo con la vita e la fecondità di relazioni nuove, generatrici di vita.
Ciò chiede povertà di spirito, apertura,
accoglienza del Dono.
Dal Quinto
Ricordo
Confortatele,
animatele, perché stiano di buona voglia.
E darete loro
questa buona notizia che io annuncio loro da parte di Gesù Cristo e della
Madonna:
quanto hanno
da rallegrarsi e far festa perché in cielo a tutte, una per una, è preparata
una nuova corona di gloria e d’allegrezza,
purché stiano
ferme e salde nel loro proposito,
e si sforzino
di osservare la Regola.
E su questo
non abbiano alcun dubbio.
Anche se,
alle volte, avranno qualche tribolazione o affanno, tuttavia passeranno presto
e si volgeranno in allegrezza e gaudio.
E poi, il
patire di questo mondo è un niente di fronte a quei beni che ci sono in paradiso.
Inoltre
tengano per certissimo questo: che mai saranno abbandonate nelle loro necessità.
Dio provvederà mirabilmente.
Non si
perdano di speranza.
Quanti
signori, regine e altre persone importanti vi sono che, per quante ricchezze e
per quanto potere abbiano, non potranno trovare un vero conforto in qualche
loro estremo bisogno!
E invece
loro, pur povere, troveranno consolazione e ristoro.
Direte loro
ancora che adesso sono più viva di quando mi vedevano materialmente,
e che adesso
più le vedo e le conosco,
e più le
posso e le voglio aiutare,
e che sono
continuamente fra loro con l’Amatore mio, anzi nostro e comune di tutte,
purché
credano e non si perdano d’animo e di speranza.
Così voi
abbondate nelle promesse, che non mancheranno i fatti, specialmente a quelle
che vedrete sconsolate, dubbiose e timide.
Dite loro che
desiderino vedermi non in terra, ma in cielo, dove è il nostro amore.
Mettano lassù
le loro speranze, e non sulla terra.
Abbiano Gesù
Cristo come unico loro tesoro, perché così avranno in lui anche il loro amore.
E si deve
cercarlo non qui in questo mondo, ma su nell’alto dei cieli, alla destra del
Padre, come dice l’Apostolo.
Dalla Regola,
Della povertà, Cap. X
Esortiamo finalmente
ognuna ad abbracciare la povertà,
non solamente quella affettiva
delle cose temporali,
ma soprattutto la vera
povertà di spirito,
con la quale l’uomo si
spoglia il cuore da ogni affetto
e da ogni speranza di
cose create,
e di se stesso.
E in Dio ha ogni suo
bene, e fuori di Dio si vede povero del tutto, e proprio un niente, mentre con
Dio ha tutto.
Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro
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