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Chiari. Chiesa di S. Orsola |
Gli anni dal 1520 al 1530 sono per Angela gli anni dei pellegrinaggi ai Luoghi santi della cristianità, riprendendo questa modalità devozionale che aveva contraddistinto la spiritualità di altre sante medievali, a partire da S. Orsola, la leggendaria principessa bretone morta martire con altre compagne a Colonia in Germania. Ma è il viaggio in Terra Santa, datato nel 1524, a sancire definitivamente il suo ruolo salvifico: Angela pellegrina assume infatti anche le valenze profetiche attribuite dal contesto religioso di fine Quattrocento al culto di sant'Orsola. Secondo la letteratura mericiana già l'inizio del viaggio è segnato da eventi singolari che evidenziano il percorso di trasformazione e purificazione che sta intervenendo in questa donna già in età matura.
Durante il viaggio di andata, a Candia (Creta), accade un altro "segno" straordinario, una sorta di miracolo per così dire "capovolto", cioè la perdita della vista che le impedisce la visione della Terra Santa, anzi secondo Agostino Gallo è la stessa Angela a confidargli "
essa vide i luoghi Santi con gli occhi interiori come se l'havesse veduti con gli esteriori".
Dopo un ritorno fortunoso, in cui uomini ed elementi naturali sembrano congiurare contro la nave dei pellegrini, Angela è a Venezia alla fine del 1524. La sua fama di santità si diffonde per la città lagunare e "
moltissimi religiosi, gentilhuomini, gentildonne, si recano a vedere questa reduce dal pellegrinaggio a Gerusalemme, che ha ormai assunto le connotazioni di una "Santa viva".
E rendi sicuri i miei affetti e i miei sensi, così che non deviino né a destra né a sinistra nè mi distolgano dal luminosissimo tuo volto, che fa contento ogni cuore afflitto.
Angela Merici, regola, capo V dell'Orazione