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sabato 18 febbraio 2012

Il Signore della Danza

Questo antico Lied (canto tradizionale) commenta in modo poetico il tema della danza di Dio.
Ho danzato il mattino della creazione del mondo e ho danzato nella luce,
nelle stelle e nel sole.
E sono disceso dal cielo e sulla terra ho danzato.
A Betlemme sono nato.
Danzate, allora, ovunque voi siate,
io sono il Signore della Danza, egli disse.
Ho danzato per lo scriba ed il fariseo,
ma essi non hanno danzato con me.
Ho danzato per i pescatori,
per Giacomo e Giovanni.
Questi sono venuti con me e la danza è continuata.
Il sabato ho danzato ed ho guarito lo storpio;
il popolo di Dio l'ha detta un'infamia.
Mi hanno flagellato, spogliato, e in alto appiccato;
su una croce mi han fatto morire.
Ho danzato il venerdì quando il cielo si è oscurato: duro è danzare col demonio alle spalle.
Han sepolto il mio corpo e han pensato che fosse finita.
Ma io sono la Danza e continuo a danzare.
Giù mi han prostrato ed io in alto mi sono slanciato;
io sono la Vita che mai morirà.
Io vivrò in voi se voi vivrete in me.
Io sono il Signore della Danza, egli disse. 
  
tratto da Supplemento al n. 8 di Evangelizzare, aprile 2006 
Quel "danzate allora ovunque voi siate" è un invito a lasciarci coinvolgere dal ritmo e dal movimento della danza di Dio; certo è una bella provocazione per i nostri movimenti o pensieri rassegnati e stanchi, ingessati e freddi.
La danza di Dio ci trascini pienamente nella sua vitalità, per renderci partecipi testimoni del tempo della gioia.




quanto hanno da rallegrasi e far festa perché in cielo a tutte, una per una, è preparata una nuova corona di gloria e d'allegrezza
Angela Merici, Ricordo V


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