Ho trovato interessante un approfondimento di Lilia Sebastiani Per una spiritualità del consumo e della soddisfazione. Non è un pensiero facile, nè consueto, ma penso sia una riflessione importante da fare in questo nostro tempo (drammatico e stupendo) e mi sembra particolarmente adatto anche agli inizi del tempo liturgico della quresima.
Un tempo per riconciliarsi, dunque, iniziando con i beni e con le cose, per "fondare un rapporto armonioso e redento con le cose, rispettare e avvalorare le cose attraverso il loro riferimento alla persona umana, umanizzare e intensificare la vita. Da un punto di vista etico, questa prospettiva non è più accomodante di quella tradizionale: forse richiede molto di più alla coscienza individuale e collettiva, in termini di impegno e di creatività".
Buona quaresima.
Angela Merici, Regola, Capo IV Del digiuno
Grazie per il richiamo al digiuno che, sono convinta non è tanto quello relativamente gratificante dal cibo quanto quello dal nostro io sempre affamato di autosufficienza e autoreferenzialità. La Quaresima è tempo di totale gratuità, di stupore e gioiosa speranza perchè ancora una volta ci viene offerta la possibilità di accogliere il perdono e la misericordia di Dio
RispondiEliminaper aprirci alla condivisione nella convivialità
Il tuo commento mi fa molto piacere per più motivi.
EliminaIl primo è che mi consola sapere che non sto parlando da sola (almeno non sempre).
Poi perchè esprime bene la finalità del digiuno, che non è quella di farci sentire a posto, con la sensazione di poter vantare qualche credito in più verso il Signore per i sacrifici offerti, ma che è quella di accettare una spoliazione vera del nostro egocentrismo per entrare in una relazione dinamica e profonda con Lui che è il Signore della vita e che apre all'accoglienza del mondo e delle persone-culture-impegni. Il saperci metterci in discussione, facendo spazio all'altro/a, mi pare una penitenza che possa aiutarci a crescere in umanità.