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giovedì 27 ottobre 2011

Etty Hillesum: una parabola esistenziale libera da convenzioni

"Dentro di me c'è una sorgente molto profonda. E in quella sorgente c'è Dio. A volte riesco a raggiungerla, più sovente essa è coperta da pietre e sabbia: allora Dio è sepolto. Allora bisogna dissotterrarlo di nuovo"
Questa sera, nella sala Bevilacqua a Brescia, la Cooperativa Cattolico Democratica di Cultura propone il ricordo di  Etty Hillesum, intellettuale ebrea olandese, morta ad Auschwitz nel 1943. Parlerà di lei la prof. Isabella Adinolfi, che recentemente ha scritto un saggio "Etty Hillesum. La fortezza inespugnabile".
Leggo la notizia nelle pagine del Giornale di Brescia e sono immediatamente coinvolta  da questa singolare esperienza di vita e di pensiero.
Una parabola esistenziale libera da convenzioni: così è definita. Ed è una parabola straordinaria.
In un mondo travolto dalla follia e dalla violenza, Etty sperimenta "un'irresistibile intensità di vita, un'inesauribile capacità di tenerezza e compassione"  riuscendo a mantenere un atteggiamento costruttivo anche nei momenti più drammatici. Particolare è la sua consapevolezza rispetto alla maturazione della coscienza e il pensiero che esprime la sera del 31 dicembre 1941 è emblematico:
"Ora sono quasi le otto e mezza di sera: l'ultima sera di un anno che è stato per me il più ricco e fruttuoso, e insieme il più felice di tutti. E se dovessi spiegarlo in una parola... allora dovrei dire: per la mia grande presa di coscienza. Il che significa anche poter disporre delle mie forze più profonde"
Ho quindi riletto, quasi d'un fiato, anche un fascicoletto che la riguarda e che conservo tra le pubblicazioni di interesse. E' un articolo di Paul Lebeau, teologo gesuita; si intitola Etty Hillesum, l'itinerario spirituale ed è edito dal Monastero di Bose.
L'autore riassume i passaggi fondamentali della vita di Etty e della sua vicenda spirituale. Certo, sarebbe interessante poter leggere direttamente i suoi diari, ma già queste testimonianze fanno percepire la grandezza e la bellezza dell'umanità abitata da Dio. Grandezza e bellezza che non vengono mai distrutte, neanche con la violenza
 "siamo stati marchiati dal dolore, per sempre. Eppure la vita è meravigliosamente buona nella sua inesplicabile profondità"
"L'unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, è anche l'unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. E forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini"
Grazie Etty.


"la carità... dirige ogni cosa a onor di Dio e al bene delle anime"
Angela Merici, Regola, Prologo

1 commento:

  1. ho letto con particolare interesse ciò che hai scritto su Etty Hillesum perchè
    il cammino della sua breve vita è stato straordinariamente intenso. In quel tragico, drammatico e buio momento storico ha colto e fatto la straordinaria esperienza che Dio era vivo dentro di lei e che questo cielo che si portava dentro era in grado di rischiarare ogni altro cielo della sua esistenza. E' per tutti una grande consolazione sapere che Dio è presente in noi

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