Il vero e unico tesoro di
Angela Merici è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, sua divina Maestà, il
Tutto, lo Sposo che l’ha prevenuta con un’iniziativa
d’amore. È Lui il riferimento costante dei suoi desideri, pensieri e
azioni, l’Amatore, il suo Signore, unica sua vita e speranza.
Il carisma mericiano, affidato ad ogni
orsolina, è rivelare nella Chiesa il mistero di Cristo-Sposo e testimoniarlo al
mondo con la vita e la fecondità di relazioni nuove, generatrici di vita.
Ciò chiede povertà di spirito, apertura,
accoglienza del Dono.
Dal Quinto
Ricordo
Confortatele,
animatele, perché stiano di buona voglia.
E darete loro
questa buona notizia che io annuncio loro da parte di Gesù Cristo e della
Madonna:
quanto hanno
da rallegrarsi e far festa perché in cielo a tutte, una per una, è preparata
una nuova corona di gloria e d’allegrezza,
purché stiano
ferme e salde nel loro proposito,
e si sforzino
di osservare la Regola.
E su questo
non abbiano alcun dubbio.
Anche se,
alle volte, avranno qualche tribolazione o affanno, tuttavia passeranno presto
e si volgeranno in allegrezza e gaudio.
E poi, il
patire di questo mondo è un niente di fronte a quei beni che ci sono in paradiso.
Inoltre
tengano per certissimo questo: che mai saranno abbandonate nelle loro necessità.
Dio provvederà mirabilmente.
Non si
perdano di speranza.
Quanti
signori, regine e altre persone importanti vi sono che, per quante ricchezze e
per quanto potere abbiano, non potranno trovare un vero conforto in qualche
loro estremo bisogno!
E invece
loro, pur povere, troveranno consolazione e ristoro.
Direte loro
ancora che adesso sono più viva di quando mi vedevano materialmente,
e che adesso
più le vedo e le conosco,
e più le
posso e le voglio aiutare,
e che sono
continuamente fra loro con l’Amatore mio, anzi nostro e comune di tutte,
purché
credano e non si perdano d’animo e di speranza.
Così voi
abbondate nelle promesse, che non mancheranno i fatti, specialmente a quelle
che vedrete sconsolate, dubbiose e timide.
Dite loro che
desiderino vedermi non in terra, ma in cielo, dove è il nostro amore.
Mettano lassù
le loro speranze, e non sulla terra.
Abbiano Gesù
Cristo come unico loro tesoro, perché così avranno in lui anche il loro amore.
E si deve
cercarlo non qui in questo mondo, ma su nell’alto dei cieli, alla destra del
Padre, come dice l’Apostolo.
Dalla Regola,
Della povertà, Cap. X
Esortiamo finalmente
ognuna ad abbracciare la povertà,
non solamente quella affettiva
delle cose temporali,
ma soprattutto la vera
povertà di spirito,
con la quale l’uomo si
spoglia il cuore da ogni affetto
e da ogni speranza di
cose create,
e di se stesso.
E in Dio ha ogni suo
bene, e fuori di Dio si vede povero del tutto, e proprio un niente, mentre con
Dio ha tutto.
Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro
Nessun commento:
Posta un commento