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sabato 25 gennaio 2014

25 gennaio 2014 - Tutte sono creature di Dio


Il cammino spirituale di ogni persona è custodito nel mistero di Dio. Angela ne è consapevole, come rivela la sua preghiera, dove apre totalmente il cuore a lui, senza paura di mostrarsi peccatrice, amata. La fiducia totale in Dio, che può tutto, è il fondamento della speranza e dello sguardo buono e misericordioso su ogni creatura, pur correggendola con amore e carità. Dio può trasformare la pietra grezza in un capolavoro.



Ottavo Ricordo 
Amate le vostre figlioline ugualmente, e non vogliate parteggiare più per l’una che per l’altra,
perché tutte sono creature di Dio, e voi non sapete che cosa lui voglia fare di loro.
Infatti, come potete sapere voi se quelle che vi sembrano più da poco e di minor conto non siano per diventare le più generose e le più gradite alla sua maestà?
E poi, chi può giudicare il cuore e i pensieri nascosti nell’intimo della creatura?
Allora accettatele con amore e sopportatele tutte egualmente, perché non sta a voi giudicare le ancelle di Dio: il quale sa bene che cosa ne vuol fare;
lui che (come dice la Scrittura) dalle pietre può cavare dei figlioli celesti.
Voi fate nondimeno la vostra parte correggendole con amore e carità se le vedrete cadere in qualche errore per qualche fragilità umana,
così non cesserete di potare questa vite che vi è affidata.
E poi lasciate fare a Dio, il quale farà cose mirabili a suo tempo e quando gli piacerà.

Dalla Regola, Dell’Orazione, Cap. V
Mi dolgo d’esser stata tanto lenta a incominciare a servire
la tua divina Maestà.
Ahimè! finora non ho mai sparso neppure una piccola goccia di sangue
per amor tuo,
e nemmeno sono stata obbediente ai tuoi divini precetti,
e ogni avversità mi è stata aspra per il mio poco amore per te.

Signore, in luogo di quelle misere creature che non ti conoscono,
né si curano di essere partecipi ai meriti della tua sacratissima passione,
mi si spezza il cuore, e volentieri (se lo potessi)
darei io stessa il mio san­gue per aprire la cecità delle loro menti.
Perciò, Signore mio, unica vita e speranza mia,
ti prego: degnati di ricevere questo mio cuore vilissi­mo ed impuro,
e di bruciare ogni suo affetto e ogni sua passione nell’ardente fornace del tuo divino amore.

Ti prego: ricevi il mio libero arbitrio,
ogni atto della mia volontà, la quale da sé, infetta com’è dal peccato, non sa discernere il bene dal male.

Ricevi ogni mio pensare, parlare ed operare;
insomma: ogni cosa mia, tanto interiore quanto este­riore.
Tutto questo io offro ai piedi della tua divina Mae­stà.
E ti prego, degnati di riceverlo, benché io ne sia in­degna.
Amen.”



Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro

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