Novena di preparazione alla Festa di Sant'Angela 2014, a cura delle Orsoline Figlie di Maria Immacolata di Verona.
Canto
L’amore preveniente di Dio è uno dei punti fermi della spiritualità mericiana. Nella sua bontà immensa siamo elette; dall’amore di Dio abbiamo ricevuto il dono della maternità spirituale. E’ una chiamata che chiede una risposta dal cuore indiviso. Per la madre secondo lo spirito, i figli non sono propri, se non nella misura in cui è chiamata a condurli a Cristo. Per questo la maternità spirituale non può essere possessiva. Vuole verginità nell’amore.
E ciò che
fate, fatelo obbedendo a loro e non seguendo il vostro giudizio.
Perché,
obbedendo a loro, obbedirete a me; obbedendo a me, obbedirete a Gesù Cristo,
il quale,
nella sua immensa bontà, mi ha eletta ad essere madre, e viva e morta, di così
nobile Compagnia, benché dal canto mio ne fossi indegnissima;
e, avendomi
eletta, mi ha dato anche la grazia di poterla governare secondo la sua volontà.
Però, se vi
capitasse di avere qualche giusto motivo di contraddirle o riprenderle, fatelo
con tatto e con rispetto.
E se non
vorranno acconsentire, portate pazienza.
E sappiate
che è cosa giusta amar le madri se sono buone, e sopportarle se sono strane.
E guardatevi
assolutamente dal lamentarvi, dal mormorare o dal dir male di loro; né con gli
estranei, né con le vostre figliole.
Ma
dappertutto conservate onore e rispetto alle vostre madri, considerando che, se
Dio comanda che si debbano onorare il padre e la madre carnali, tanto più si
devono apprezzare le madri spirituali.
Pertanto,
fate in modo che godano sempre di stima e di rispetto, specialmente presso le
vostre figlioline.
E pensate
che, se sono buone, non le meritate, e se sono cattive, ne meritereste ancor di
peggiori.
Ad ogni modo,
se avrete in cuore qualcosa che vi dispiaccia in loro, a ragione e senza
scrupolo ne potrete parlare in segreto con qualche persona buona e fedele sotto
ogni aspetto.
Sappiate
tuttavia che, se verrete a conoscere chiaramente che sono in pericolo la
salvezza e l’onestà delle figliole, non dovrete per niente consentire, né
sopportare, né aver riguardo alcuno,
tutto, però,
sempre con buon discernimento e con maturità di giudizio.
Dal Quarto ricordo
Sarete
sollecite e vigilanti per conoscere, e capire il comportamento delle vostre figliole,
e rendervi conto dei loro bisogni spirituali e temporali.
E così,
provvedete voi meglio che sia possibile, se lo potete, perché dovete dare alle
matrone meno fastidio e meno impaccio possibile.
Ma se non
potrete provvedere voi, ricorrete alle madri principali, e prontamente, e senza
riguardo alcuno, esponete loro i bisogni delle vostre pecorelle.
E se le
vedrete lente a provvedere, siate insistenti;
e in tal caso
per parte mia siate anche importune e fastidiose.
Perché, se
mai per causa e negligenza vostra qualcuna si perdesse, Dio ve ne domanderebbe
stretto conto il giorno del giudizio.
Dovete,
infatti, sapere questo, e tenerlo per certo, che lui non mancherà mai di
provvedere alle loro necessità sia materiali che spirituali, purché non si
manchi da parte vostra.
Perché se Dio
ha piantato questa Compagnia, mai non l’abbandonerà;
dice,
infatti, la Scrittura: mai ho visto che il giusto sia stato abbandonato, né che
la sua discendenza sia andata mendicando.
Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro
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