Se la Regola è il capolavoro della
spiritualità mericiana, i Ricordi sono il capolavoro della tenerezza materna di
sant’Angela. Si tratta di un progetto non facile, che richiede costante
presenza a se stessi e soprattutto un costante rimanere in Dio. Forse consapevole
di questo, Angela non esita a
manifestare la sua capacità di comprensione, di “piacevolezza e umanità”, come
se volesse farsi più vicina a noi e farci sentire che ci vuole bene e che ci
aiuterà. La “stretta di mano”, data da parte sua, ormai consapevole di essere
alla fine dei suoi giorni terreni, è segno di fiducia in Dio, e di una presenza
che in lui ha vinto, anche la separazione della morte.
Vogliate
spesso (secondo che avrete tempo e possibilità) specialmente nei giorni di
festa, andare a trovare le vostre care figlie e sorelle;
e salutarle, vedere
come stanno, confortarle, animarle a perseverare nella vita intrapresa;
invitarle a
desiderare le allegrezze e i beni celesti, a bramare quelle feste allegre e
nuove del cielo, quei trionfi beati ed eterni.
E lasciare
ormai totalmente l’amore di questo mondo miserabile e traditore, nel quale non
vi è mai né riposo né alcuna vera soddisfazione,
ma solamente
vi sono o sogni vani, o aspri travagli, e ogni cosa infelice e meschina.
Raccomandate
loro che, nelle case, si comportino bene, con buon criterio, con prudenza e
modestia;
siano
riservate e sobrie in ogni cosa.
Mangino e
bevano non per il gusto né per saziare l’appetito, ma solamente per il bisogno
di sostenere la natura così da poter meglio servire Dio.
Siano sobrie
anche nel dormire, dormendo solamente quanto richiede la necessità;
anche nel
ridere siano garbate e sobrie.
Nell’ascoltare,
non si dilettino di udire se non cose oneste, lecite e necessarie.
Nel parlare,
tutte le loro parole siano sagge e misurate; non aspre, non crude, ma umane e
inducenti a concordia e carità.
Dite loro
che, in qualunque luogo si trovino, diano buon esempio.
E che siano
per tutti un profumo di virtù.
E siano
obbedienti e soggette ai loro superiori.
E cerchino di
mettere pace e concordia dove si troveranno.
Soprattutto siano
umili ed affabili.
E tutto il
loro comportamento, le loro azioni e le loro parole siano secondo carità, e
sopportino ogni cosa con pazienza; specialmente con queste due virtù si rompe
la testa al diavolo.
E quando le
visiterete, io vi do l’incarico di salutarle e stringere loro la mano anche da
parte mia.
E direte loro
che vogliano essere unite e concordi tutte insieme, essendo tutte di un volere,
tenendosi sotto l’obbedienza della Regola, perché sta tutto qui.
Facciano
onore e Gesù Cristo, al quale hanno promesso la loro verginità e se stesse.
Pausa di silenzio
Preghiamo
Celebriamo il Vespro
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