"Essere cattolici significa anche essere sempre 'aperti al mondo', amare il mondo e credere insieme; significa essere tolleranti e aperti gli uni agli altri, alla cordiale fraternità nei riguardi di coloro che sanno di appartenere all'unico Padre e che sanno di essere amati dall'unico Signore". L'affermazione è di Papa Benedetto XVI, rivolta sabato sera a una delegazione giunta a Castelgandolfo da Traunstein, cittadina della Baviera meridionale.
"Gioiosita', cordialita', bonta' crescono pero' soltanto se il cielo sopra di noi e' aperto". "Non tutti i giorni - ha ammesso il Papa - c'è il sole, a volte dobbiamo attraversare vallate buie. Ma possiamo farlo rimanendo gioiosi e umani, se il cielo è aperto per noi, se siamo stati sfiorati dalla certezza che Lui ci ama in tutto, che Dio e' buono e che per questo e' bene essere uomini e donne."
Di questa apertura al mondo era esperta Angela Merici; la storia della sua vita racconta la ricchezza e la molteplicità di esperienze. Il contatto con le persone e con le culture più diverse, atttraverso i viaggi, l'esperienza di amicizie profonde con uomini e donne, laici e religiosi, giovani e anziani.
Gioia, cordialità, sono atteggiamenti ricorrenti nelle testimonianze dei suoi contemporanei. Dice di lei Gabriele Cozzano, il suo segretario: "Era di tanta gratitudine e gentilezza ....era di tanta carità e unione con Dio, che si riteneva vera debitrice di ogni creatura che vivesse in qualche modo costumatamente e giustamente secondo Dio. ..Con amore materno abbracciava ogni creatura....E chi era il più peccatore, quello era il più accarezzato da lei....Erano quelle sue parole infuocate, potenti, e dolci, e dette con tal nuovo vigore di grazia, che ognuno poteva essere costretto a dire: Quivi è Dio."
Non c'è dubbio: il cielo era aperto per Angela Merici. Il cielo è aperto anche per noi.
il mite, grande Joseph.Mi mette sempre "in crisi" con la sua semplicità disarmante. Ho la stessa reazione rileggendo la spiritualità di Angela descritta dal fedele Cozzano, quanto sono incoerente! Ogni giorno.
RispondiEliminaChe bello Matteo poter pensare che si diventa santi, nella semplicità di vita, rimanendo gioiosi e umani!
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