Ci piace oggi ricordarlo, evocando le parole da lui rivolte alle Figlie di S. Angela di Brescia il 27 gennaio 1956, quando era ancora Cardinale di Milano:
"....A me pare che ciò che fa lieto il vostro animo è un senso di fierezza, poiché S. Angela ha compiuto un atto di fiducia e vi sentite, in questo atto di fiducia, chiamare ad una statura, ad una sublime ed alta grandezza spirituale, un atto di fiducia rivolto non soltanto a voi, fedelissime, ma, in voi, alla donna, a questo ceto fedele che attinge dal cristianesimo la sorgente della propria vita spirituale.
Ma, anche per un’altra ragione voi siete liete e cioè perché la Santa ha fatto credito alla vocazione femminile fuori del convento, in un tempo in cui la Chiesa era rivolta a rendere più severa la clausura.
Chi ebbe il genio e la fiducia che la donna sarebbe vissuta santamente anche fuori dei conventi fu S. Angela. La Santa ha visto che tutto quello che circondava lo sforzo di perfezione, era, sì, sempre degno, sempre grande, ma ha visto che anche s poteva andare a Dio, prescindendo da tanti mezzi, e dando perciò questa possibilità ad un maggior numero di anime....S. Angela ci appare antesignana di una forma di vita religiosa che oggi la Chiesa vuole diffusa, quella degli Istituti Secolari, che dal 1947 la Chiesa ha inserito nel suo diritto e che S. Angela presagì ed attuò 400 anni prima..."
Invochiamo l'intercessione di Papa Paolo VI, perchè dal cielo continui ad assistere la Compagnia e ogni singola Figlia di S. Angela.
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