(tratti da GESU' CRISTO SALVATORE E MAESTRO MEDITAZIONI con riflessioni introduttive di Paolo VI a cura di Mario Trebeschi, 1998, pagg. 237-238).
"Noi dobbiamo essere nell'attitudine di operosa vigilanza, Bisogna essere desti. Il cristianesimo non è fatto per la gente che dorme, per chi, senza aspirazioni di sorta, vive meccanicamente, in maniera abitudinaria, immobile nella propria inerzia, lasciandosi portare dalla consuetudine. Se dunque v'è un disagio che scuote ed agita gli uomini, ecco il Signore a dirci esplicitamente: vigilate, state attenti, aprite gli occhi, ascoltate le voci.
L'anima va tenuta, quindi, in stato di pronto ascolto, e non certo nel torpore di stanchezza, e tanto meno di pigrizia, decadenza, scetticismo o sfiducia. Il monito è: pienezza di attenzione."
Paolo VI, 3 settembre 1967
Elisabetta Girelli |
Elisabetta Girelli
"E tanto più, sorelle mie, bisogna che siamo vigilanti.."
S. Angela, Regola, Prologo
l'icona della civetta mi sembra il commento più immediato e significativo. Ai suoi occhi attenti e luminosi anche le tenebre vengono scrutate.. Essere vigilanti non significa essere perfetti, ma attenti. Ciao
RispondiEliminaNon per nulla la civetta è simbolo di sapienza e di vigilanza.
RispondiEliminaTi segnalo una bella poesia di un Vescovo, mons. Lorenzo Chiarinelli
«Signore, che ami la notte:
a me desta oscuro stupore la notte.
Ma amo gli uccelli notturni,
perché nella notte sanno vedere,
hanno occhi capaci di penetrare la tenebra fitta.
Di questi occhi oggi c'è grande bisogno».
Anch'io amo gli uccelli notturni.